«Devi morire per quello che hai fatto»
In carcere per le minacce all’ex moglie

Uomo di 59 anni accusato di stalking. Ai carabinieri che lo arrestavano: «Forse ho esagerato»

Como

Il video che ha fatto propendere la Procura per la linea dura, sembra tratto da una sceneggiatura di horror casalingo. Lui in piedi senza maglietta, la scritta “morte” realizzata con un pennarello rosso, un coltello in mano, lo sguardo spiritato. Cinque minuti di autentico delirio con frasi quali «oggi devi morire per quello che hai fatto» o ancora «vi faccio fuori tutti e due» oppure «ho sete di sangue».

Veleggia verso l’udienza davanti a un giudice l’uomo di 59 anni arrestato con l’accusa di stalking aggravato nei confronti dell’ex moglie. In carcere per aver trasformato gli ultimi mesi di vita dell’ex consorte in un vero incubo.

Il via alle minacce

Del protagonista della vicenda non si può fare il nome, perché si finirebbe per rendere identificabile anche la vittima - ovvero la moglie da cui è separato - del reato. Quando i carabinieri sono andati a prenderlo a casa, lui ha subito capito il motivo e ai militari ha detto: «Forse ho esagerato».

La vicenda risale al periodo tra lo scorso novembre e le prime settimane di quest’anno. Quando cioè l’uomo ha iniziato a inviare all’ex moglie una serie di messaggi via whatsapp contenenti esplicite minacce di morte. Tutto ha avuto inizio quando lui ha scoperto che la moglie, da cui è separato da oltre quattro anni, aveva allacciato una nuova relazione sentimentale.

Da quel momento è stata una vera e propria escalation di insulti e frasi violente che hanno terrorizzato la donna, la quale ha anche chiesto a uno dei figli di trasferirsi temporaneamente da lei temendo per la sua incolumità.

Nei primi quindici giorni dell’anno l’ira morbosa dell’uomo si è trasformata in vera e propria ossessione. Nel giro di una settimana la donna riceve dapprima un whatsapp con allegata la foto di un coltello a lama lunga e, sotto, un biglietto con disegnata una croce e la scritta “devi morire”. Quindi, inventandosi la scusa di voler chiarire, le chiede un incontro - a cui partecipa anche il figlio - nel corso del quale aprendo il portaoggetti dell’auto mostra (non si sa quanto involontariamente) il coltello della fotografia. Infine invia il video di se stesso, quello in cui vaneggiando folli frasi di vendetta impugna quello stesso coltello e arriva addirittura a tagliarsi per poi bere il proprio sangue. Il tutto unito a frasi del tipo «devi morire per quello che mi hai fatto» o «vi faccio fuori tutti e due». Video e messaggi che gli sono costati l’arresto.

Probabile il patteggiamento

E pensare che, pur se la separazione è datata 2016 (dopo oltre 25 anni di matrimonio), l’ex moglie aveva accettato di tenere in casa l’uomo per altri quattro anni, per consentirgli di trovare un’altra sistemazione. E solo dopo la vendita dell’abitazione finalmente è andata a vivere per conto proprio.

Ora il pubblico ministero, Antonia Pavan, ha chiuso l’inchiesta: non è escluso che l’uomo posso formalizzare un’istanza di patteggiamento della pena.
P.Mor.

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