Elezioni, affluenza bassa Alle 23 ha votato in provincia di Como meno del 30%

Seggi aperti nuovamente dalle 7 alle 15. Nel 2018 era al 70%, ma si votava in un giorno soltanto. Nel capoluogo dato al 27,63%

Affluenza in netto calo ma si vota anche lunedì dalle 7 alle 15 per eleggere il presidente e il consiglio regionale della Lombardia. Complessivamente in tutta la provincia di Como sono 516.996 gli aventi diritto (254.432 uomini e 262.564 donne). Il dato include anche i residenti all’estero, quantificati in 47.653, molti dei quali abitano in Svizzera e Francia.

Alle 23 nei 148 Comuni della provincia ha votato meno del 30%, ben al di sotto del 71% di cinque anni fa quando però si votava solo la domenica. In prospettiva, il calo è comunque marcato.

Nel capoluogo ha votato il 27,63% contro il 64,47% di cinque anni fa mentre a Cantù il 30,38% e a Mariano il 31,35%. Cinque i Comuni ad aver superato il 40%: Proserpio, Garzeno, Stazzona, Trezzone e Argegno

Alle 19 l’affluenza in provincia è salita al 25,17% degli aventi diritto, recuperando terreno dall’ 8,45% di mezzogiorno (uno dei dati più bassi della Lombardia). Tra i Comuni in cui si è votato di più spiccano Proserpio (36,65%), Argegno (35,45%), Albavilla (33,31) e alcuni piccoli centri dell’Alto lago, quali Stazzona (36,58%), Trezzone (36,49%). A Como ha votato il 23,47% degli aventi diritto.

Nel capoluogo su 74 sezioni possono votare in 72.192 cittadini (34.741 uomini e 37.451 donne) di cui 9.335 residenti all’estero. Per votare è necessario recarsi al seggio con la tessera elettorale (dove viene riportata anche la relativa sezione) e un documento di identità. Chi avesse smarrito o completato la tessera può richiederla a Palazzo Cernezzi lunedì dalle 7 alle 15: l’ufficio entrambi i giorni sarà aperto con orario continuato e il documento sarà rilasciato in tempo reale.

Le elezioni regionali tra l’altro sono più complicate rispetto alle politiche e molto simili, invece, alle amministrative. A fare la differenza sono le preferenze per i singoli candidati consiglieri i cui nominativi vengono scritti a mano dall’elettore. Nelle politiche, invece, le liste sono bloccate e non è quindi chi vota a scegliere direttamente tra una rosa di nomi.

La scheda che viene consegnata al seggio è di colore verde (qui a lato il fac simile) e si troveranno i quattro candidati governatori, ciascuno affiancato dalle liste che lo sostengono. La posizione sulla scheda è determinata, come di consueto, da sorteggio.

I comaschi possono scegliere tra il candidato del centrodestra Attilio Fontana (sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lombardia ideale Fontana presidente, Noi Moderati-Rinascimento Sgarbi), del centrosinistra Pierfrancesco Majorino (appoggiato da Pd, Patto civico Majorino presidente, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra) o ancora del terzo polo Letizia Moratti (Azione-Italia Viva e Letizia Moratti presidente) e di Unione Popolare Mara Ghidorzi.

Lo spoglio dalle 15

Sono invece in totale 69 gli aspiranti consiglieri regionali comaschi, suddivisi in dodici liste. Tra questi ce la faranno in cinque (nell’ultima legislatura tre di maggioranza e due di minoranza mentre in quella precedente quattro di maggioranza e uno di opposizione).

Per esprimere le preferenze (massimo due, ma di sesso opposto e appartenenti alla stessa lista) bisognerà scrivere il nome o i nomi di fianco al simbolo del movimento politico prescelto. È prevista anche la possibilità del voto disgiunto e, quindi, si può votare per il consiglio e barrare con una x il nome del presidente, anche se non collegato alla lista prescelta. Lo spoglio inizierà lunedì pomeriggio, a partire dalla chiusura dei seggi prevista per le 15. Prima si procederà con la verifica sul candidato presidente e, a seguire, si andranno a contare le singole preferenze personali. Il meccanismo di elezione è complicato: accanto a chi viene eletto direttamente sono infatti previsti altri ingressi in base al conteggio e alla ripartizione dei resti)

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