Cronaca / Como città
Martedì 16 Agosto 2022
Elezioni, chiuse le liste del Pd. Braga al primo posto nel plurinominale alla Camera
Collegi elettorali La parlamentare uscente capolista nel collegio della Camera che comprende Como. Lei: «Grazie a Letta, sento tutto l’onore e la responsabilità di questa sfida»
Chiara Braga ha virtualmente staccato il pass per tornare a Roma a fine settembre. Il suo nome è stato infatti scelto come capolista per il collegio plurinominale della Camera (collegio Lombardia 2, che comprende anche Lecco e Sondrio) ed è quindi in posizione eleggibile.
La parlamentare uscente, eletta per la prima volta a Montecitorio nel 2008, membro della segreteria nazionale del Pd sulle tematiche ambientali, ha ufficializzato la ricandidatura con un post su Facebook: «Ringrazio il segretario nazionale e il nostro partito, nelle sue varie articolazioni territoriali, per la fiducia nuovamente riposta nei miei confronti. Sento tutto l’onore e soprattutto la responsabilità di questa sfida, per molte ragioni. Perché in questi anni è cresciuta e si è radicata la consapevolezza di quanto i temi ambientali, su cui lavoro da sempre, siano diventati centrali per il nostro presente e il nostro futuro: lotta alla crisi climatica, transizione ecologica della nostra economia, emergenza energetica, tutela delle risorse ambientali, messa in sicurezza del territorio, trasformazione delle città e delle aree interne. Il PD vuole essere il più grande partito ambientalista europeo, per non far tornare indietro il nostro Paese, come invece vorrebbe la destra che nega i cambiamenti climatici, indebolisce l’Europa e vuole condannare l’Italia a schierarsi dalla parte sbagliata della storia. Noi vogliamo affrontare nella sua complessità la grande sfida della transizione ecologica, con le proposte concrete e realizzabili che abbiamo scritto nel nostro programma, sapendo che è compito della politica farsi carico delle preoccupazioni delle generazioni future e insieme governare gli impatti sociali e economici di una trasformazione così profonda. Se avremo il consenso delle italiane e degli italiani continuerò a lavorare in Parlamento su questi temi, con la passione e la competenza che in questi anni ho cercato di costruire e con il contributo prezioso delle persone, delle associazioni, delle rappresentanze del mondo economico e sociale che in queste settimane mi hanno fatto sentire il loro sostegno e che ringrazio di cuore».
E ancora: «Perché tornerò a rappresentare in Parlamento il mio territorio, dove si è formata la mia storia di impegno istituzionale e politico e prima ancora amministrativo. So di farlo in un contesto che oggi mi vede impegnata a rappresentare un territorio più vasto del passato; non solo la provincia di Como ma anche quelle di Lecco, Sondrio e di una parte di quella bergamasca. La riduzione del numero dei parlamentari e la conseguente ridefinizione dei collegi elettori ha determinato una condizione nuova e ancora più impegnativa; alcuni territori importanti della nostra Regione perdono una rappresentanza territoriale diretta e di grande qualità. È una perdita pesante e dolorosa, me ne rendo conto; per questo sento la responsabilità di moltiplicare gli sforzi per costruire un rapporto di fiducia con il nostro Partito, gli amministratori, le realtà economiche e sociali per cercare di ovviare almeno in parte a questa situazione».
E parla anche della campagna elettorale: «Quella che inizia oggi (ma che in realtà è già iniziata ormai da qualche settimana) è una campagna elettorale dura e appassionante, che ha in gioco il futuro del nostro Paese. Due visioni davvero contrapposte: di Europa, di lavoro, di sanità, di giustizia sociale, di diritti, di sostenibilità ambientale. Il PD e la nostra lista Italia Democratica e Progressista sono l’asse portante di una proposta nettamente alternativa alla destra sovranista e reazionaria della Meloni. Abbiamo una responsabilità enorme, soprattutto nei confronti delle persone che rischiano di pagare un prezzo più alto se dovesse vincere la destra: i più fragili, le donne, chi combatte ogni giorno per vedere riconosciuti diritti fondamentali. Non vogliamo condannare l’Italia a essere il Paese diviso, rancoroso, chiuso su stesso che la destra ci racconta. Ma non è solo una responsabilità per impedire l’affermazione di una destra pericolosa per le istituzioni italiane e europee. Noi vogliamo convincere le italiane e gli italiani con la forza delle nostre idee, per aiutare il Paese a affrontare le sfide di questo tempo, a rafforzare la tenuta sociale messa a dura prova dalla pandemia e poi dalla crisi economica, a rinsaldare i legami che tengono insieme generazioni, territori, persone».
© RIPRODUZIONE RISERVATA