Elly Schlein il giorno dopo: «Un pienone inatteso, è rimasta impressionata»

Le primarie del Pd Cinquecento persone domenica sera al Teatro Nuovo di Rebbio. Una vera sorpresa

Un pienone inaspettato quello di domenica sera al Teatro Nuovo di Rebbio per ascoltare la proposta di rinnovamento del Pd di Elly Schlein, candidata alla segreteria. In platea ad ascoltarla anche i genitori che ha salutato appena entrata. Una sala da tutto esaurito e con gente in piedi che ha sorpreso gli stessi organizzatori e la stessa Schlein che, come racconta la parlamentare Chiara Braga (che è anche responsabile delle iniziative politiche della campagna), «è rimasta impressionata».

«C’è stata una risposta ottima sia del partito - le parole di Braga - sia di mobilitazione spontanea generata da un reale interesse rispetto alla sua candidatura come figura, ma anche sui temi. Questioni come le disuguaglianze, il clima e la protezione del lavoro secondo me incrociano le preoccupazioni delle persone. Abbiamo assistito a una partecipazione oltre le nostre stesse aspettative e hanno anche manifestato voglia di essere coinvolte in questo percorso delle primarie: Anche lei quando ha visto il colpo d’occhio della sala strapiena, a quell’ora, e conoscendo il contesto di Como, è rimasta impressionata».

I suoi genitori, che ha ringraziato dal palco per i valori che le hanno trasmesso, vivono a Como ed erano in platea. Schlein ha presentato il suo libro “La nostra parte” spiegando di aver «provato a raccogliere le tante cose che ho potuto imparare da persone più competenti di me: io ho provato a unire i puntini. Questo dobbiamo fare: cercare di capire come nella società si sta facendo largo una nuova visione che tiene insieme la questione della giustizia sociale con l’emergenza climatica, che è sotto gli occhi di tutti ma che non vede un’azione abbastanza determinata da parte della politica». E ancora: «Dall’idealità di una visione in questo libro provo a tradurre le idee in politiche concrete, per dimostrare che si possono fare politiche che tengono insieme questi aspetti. Perché bisogna fare una conversione giusta, che abbia cura di accompagnare le fasce più scoperte e più fragili, investendo nelle competenze, nei saperi, nella ricerca e nell’innovazione. Per costruire un futuro migliore: la conversione ecologica può contribuire a creare lavoro di qualità e buone imprese».

Ha parlato della necessità di una «visione lunga» e chiarito: « «Noi siamo per un mondo in cui nessuno si senta più una “scarpa vecchia” e non sia permesso agli umori delle grandi multinazionali di decidere il futuro di una comunità. La lotta paga anche quando la perdiamo: quando le nuove generazioni si sono messe in marcia per il clima, nonostante ci fossimo anche noi in Parlamento europeo a chiedere un green deal ci guardavano come alieni, eravamo pochi. Finché non c’è stata la mobilitazione straordinaria delle nuove generazioni non abbiamo raggiunto quel Green deal che oggi c’è, è riuscito a scalare le agende europee».

© RIPRODUZIONE RISERVATA