Epidemia di streptococco tra i bambini: «Non si vedeva da prima del Covid»

Salute Al pronto soccorso pediatrico del Sant’Anna anche molti pazienti con bronchiolite. La pediatra: «Molte forme d’infezione erano sparite con la pandemia ma adesso stanno tornando»

In città tra i bambini è in corso una epidemia da streptococco, negli scorsi giorni in ospedale sono arrivati anche tanti piccoli con la bronchiolite. Può dare febbre, vomito, problemi gastrointestinali e perfino le macchie tipiche della scarlattina. Lo streptococco non si vedeva da prima della pandemia, ora invece questo batterio è tornato con prepotenza a colpire la fascia d’età scolare e pre scolare. Gli ambulatori dei pediatri sono pieni. L’Ats Insubria ha dato disposizione di effettuare i tamponi per la diagnosi, come forma di monitoraggio su mandato della Regione.

«Non è un’infezione così grave, ma è bene controllare per evitare possibili seppur rare complicanze in particolare ai reni – spiega Roberta Marzorati, nota pediatra comasca – I sintomi possono essere molto vari, dalla febbre al vomito passando dai disturbi gastrointestinali. Compreso l’esantema, i puntini rossi della scarlattina. Facciamo, è vero, il tampone su indicazione dell’Ats come conferma della diagnosi, direttamente in ambulatorio».

Come si cura

Si tratta di un’infezione batterica, non di un virus. «Ciò significa che, in questi, casi c’è poco da fare – dice ancora Marzorati – occorre prescrivere un antibiotico. Lo streptococco non ha un andamento stagionale, è presente quasi tutto l’anno. Ma praticamente non si vedeva più dall’arrivo del Covid. Come del resto è successo a molte altre forme d’infezione che ora progressivamente stanno tornando in circolazione. Oggi in città stiamo assistendo a una forte epidemia».

Lo streptococco si trasmette per via aerea, attraverso colpi di tosse e starnuti, l’igiene delle mani riveste un’importanza primaria. La malattia si diffonde di solito dopo il secondo anno di età, ma la maggiore frequenza include i minori tra i 5 e i 15 anni.

In parallelo le sindromi influenzali e simil influenzali, ormai calate nella popolazione generale e da giorni stabili, interessano ancora i bambini sotto ai cinque anni, con un’incidenza comunque molto più contenuta rispetto a quanto visto nei mesi di novembre e di dicembre. «Non c’è più l’influenza australiana vista alla fine dell’anno scorso – spiega la pediatra – circolano piuttosto nuove forme para influenzali, meno marcate, con sintomi più sfumati».

La bronchiolite

Nei giorni scorsi all’ospedale Sant’Anna sono arrivati anche diversi bambini all’attenzione della Pediatria con la bronchiolite. Quindi un’infezione virale più severa con febbre alta e dispnea che colpisce il sistema respiratorio e che merita un trattamento più accorto. In questo caso davanti a un virus non servono antibiotici, bensì se serve ossigenoterapia, idratazione, broncodilatatori e antipiretici.

Sono interessati soprattutto i neonati e i lattanti, in genere i casi riguardano piccoli sotto all’anno d’età. E’ stato anche necessario trasferire qualche bambino nei presidi di Cantù e di Erba. Siamo comunque per fortuna lontani dai livelli d’emergenza toccati nel 2021, con tutti i reparti di Pediatria della Lombardia in seria difficoltà per la bronchiolite.

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