Esame da record
Maturo con 100
a 47 anni

La storia di UmbertoTesta, appuntato scelto dellaGuardia di finanza, neodiplomato al CaioPlinio

«Il risultato finale mi ha ripagato di tutti i sacrifici fatti». Già, perché non è facile, trent’anni dopo, tornare sui banchi di scuola e riuscire a diplomarsi. Inoltre, Umberto Testa, 47 anni, appuntato scelto della Guardia di Finanza (presta servizio nel gruppo di Ponte Chiasso), ha fatto un passo in più, prendendo addirittura il massimo. Non è proprio da tutti, infatti, passare la maturità con “cento”. «Da ragazzo sono stato uno “sciocco” – racconta – ho lasciato il liceo scientifico al quarto anno. Non sono mi riuscito ad accettarlo: è come se avessi lasciato qualcosa in sospeso». Così, prima di cominciare in finanza, ha frequentato il primo biennio di ragioneria a Pozzuoli. Poi, dopo alcuni tentativi abortiti, nel 2017 ha deciso di iscriversi al corso serale del Caio Plinio.

«Mi sono trasferito a Como nel 2015 – aggiunge – due anni dopo ho pensato “perché non riprovarci”? Le mie tre figlie ormai erano grandi ed ero un po’ più libero dagli impegni. Così, due anni dopo, mi sono iscritto al serale, purtroppo sacrificando un po’ la famiglia perché l’impegno era gravoso: non è così semplice come si dice, se si vogliono ottenere ottimi risultati, bisogna darsi da fare. Se poi si vuole raggiungere voti alti, bisogna seguire attentamente in classe e studiare a casa, rinunciano anche al proprio tempo libero». In più, quest’anno, è stato necessario fronteggiare la difficoltà della didattica a distanza: «Per noi “studenti lavoratori” è stato forse un po’ più pesante – precisa Testa - perché un conto è frequentare le lezioni a scuola, lontani dall’ambito famigliare. Un altro è arrivare a casa, stanchi morti, dopo una giornata molto complicata, e isolarsi per seguire i corsi. Non è stato facile».

Il suo elaborato verteva sulle reti e la cyber security, oltre al bilancio, le analisi e le regole fiscali. «Avere portato a termine il percorso scolastico è stato davvero gratificante – conclude - Devo ringraziare i superiori e i colleghi, che mi hanno agevolato con i turni. La famiglia? È molto contenta. Hanno avuto pazienza, anche quando frequentavo le lezioni e tornavo a casa la sera tardi. È stato un bell’impegno, ma il cento mi ha ripagato tutti i sacrifici fatti».n 
A. Qua.

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