Cronaca / Como città
Lunedì 10 Agosto 2020
Fino Mornasco, villetta esplosa
La Procura ha chiuso le indagini
Padre e madre di Alessandro Fino, morto a maggio, sono accusati di aver tollerato che il ragazzo producesse e custodisse materiale esplosivo nel seminterrato. QUI IL VIDEO DELL’ESPLOSIONE
La Procura della Repubblica di Como vuole processare i genitori di Alessandro Fino, il giovane di 21 anni deceduto lo scorso maggio nell’esplosione della sua casa di Andrate, in via Liguria.
Le accuse che il pm Mariano Fadda muove nei confronti di papà e mamma - Andrea Fino, originario di Milano, 57 anni, e Loredana Bionda, comasca, 51 - sono quelle di avere provocato, in concorso con il figlio, il crollo della loro abitazione e di avere custodito esplosivi e aggressivi chimici (così violando la legge 895 del 1967). In altre parole li si accusa di avere tollerato il fatto che Alessandro - già alle prese con problemi psichici di una certa rilevanza, resi evidenti dal contenuto delle pagine del suo diario, sparse per strada dopo la deflagrazione - tenesse con sé tutti quegli esplosivi, esercitandosi nella progettazione e nella sperimentazione di ordigni di vario genere, per i quali la tragedia dell’11 maggio, innescata da una reazione chimica, fu conseguenza quasi scontata.
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