Frotte di turiste in città
Ma mostra e Tempio chiusi

Moltissimi visitatori, ma le astrattiste e il monumento al padre della pila non si potevano vedere

In città anche al Primo maggio, complice il sole, c’erano centinaia di turisti e visitatori, la mostra di Villa Olmo e il Tempio Voltiano però erano chiusi al pubblico.

Il turismo torna a bussare alle porte di Como e del lago, eppure su molti dettagli e servizi la nostra città si fa spesso trovare impreparata.

Per esempio, lettori e cittadini raccontano di essere passati domenica da Villa Olmo con l’intenzione di visitare la grande mostra “Astratte”, aperta dal 19 marzo fino al 29 maggio. La porta però era chiusa, senza peraltro particolari cartelli o segnalazioni.

Hanno dunque perso un’occasione per ammirare le opere d’arte delle protagoniste al femminile dell’astrattismo. Sul sito del Comune dedicato alla cultura e al turismo (visitcomo.eu) in effetti domenica Primo maggio è indicato come giorno di chiusura vista la Festa dei lavoratori, al contrario per esempio del 25 Aprile. Certo in un giorno con così tanti turisti sul lago l’offerta culturale potrebbe rispondere all’appello.

«Era la festa dei lavoratori e non aggiungo altro – ribatte secca Livia Cioffi , l’assessore al turismo e alla cultura – noi rispettiamo il lavoro e i lavoratori e dunque ci atteniamo alle chiusure e ai festivi. Perfino i supermercati domenica erano chiusi». Non proprio tutti a dire il vero. Anche il Tempio Voltiano domenica era chiuso. Nonostante diverse segnalazioni e molte lamentele il monumento di Volta, pur essendo uno dei luoghi più visitati della città, da anni resta chiuso per la Festa dei lavoratori. Poco importa se ci sono ponti che vengono presi d’assalto dai turisti o domeniche assolate che riversano in città battaglioni di persone. Il Tempio quest’anno è rimasto aperto a Pasquetta e il 25 aprile, mentre ha chiuso a Pasqua e il Primo maggio.

«Non è possibile aprire di più anche per ragioni contrattuali - spiega Maria Antonietta Marciano , dirigente al settore cultura – Il nostro personale inoltre non ha le forze per restare eternamente dentro ai musei. A volte, come per esempio a Pasquetta e al 25 aprile per il Tempio, cerchiamo di potenziare il servizio, altre volte non ci riusciamo. La chiusura al Primo maggio era prevista. Non è una questione di cattiva volontà, ma ripeto soprattutto di carenza di personale. Anche per il mausoleo ci appoggiamo ad una cooperativa esterna, non avendo sufficienti risorse interne».

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