Cronaca / Como città
Giovedì 27 Giugno 2019
Giardini, persi i fondi regionali
«Ma il progetto va avanti»
Il Comune dice addio ai soldi per la nuova area a lago. Dovrà restituire una parte dei 380mila euro ricevuti. Il Pd all’attacco
Il Comune perde il finanziamento regionale di 380mila euro per rifacimento dei giardini a lago ottenuto dall’amministrazione Lucini. Non c’è ancora un atto formale, ma ormai non c’è più nulla da fare. È stato lo stesso sindaco Mario Landriscina a dirlo pubblicamente in diretta su Etv parlando di «fondi parzialmente persi», ma garantendo contestualmente che «il progetto si farà lo stesso».
La conferma arriva anche dall’assessore al Verde Marco Galli che premette che «al momento non ci sono note scritte a riguardo», chiarisce che «gli uffici, stanno lavorando su indicazione del sindaco per procedere con il progetto» e che «ora il Comune ha 60 giorni di tempo per fornire alla Regione la rendicontazione delle spese sostenute nell’ambito del finanziamento Cult City per definire nel dettaglio quale sarà la somma da restituire». La realizzazione del progetto sarà, a questo punto, completamente a carico del Comune. A far slittare i tempi di nuovo, senza possibilità di ottenere proroghe ulteriori da parte del Pirellone, la conferenza dei servizi nel corso della quale erano emersi una serie di problemi legati ai sottoservizi, non tenuti in considerazione nelle fasi precedenti della progettazione.
Proprio contro Galli si è scagliato il Pd con i consiglieri Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco: «Ma questi che ci stanno a fare lì? A rovinare tutto quello che è stato portato a casa fino a oggi per migliorare Como? Solo per una questione politica? Dimissioni dell’assessore Galli, subito». La scorsa settimana è stato effettuato un sopralluogo a cui hanno partecipato anche i progettisti nella zona della cabina Enel e in quella a ridosso del minigolf. Nell’ambito dell’intervento, come ha precisato lo stesso primo cittadino, saranno previsti anche la nuova illuminazione e un sistema di videosorveglianza.
E ancora prima a rallentare l’iter le richieste di modifiche progettuali presentate dalla Soprintendenza a cui si è aggiunta la nomina del nuovo responsabile unico del procedimento, effettuata a fine marzo.
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