Giovane bigamo a sua insaputa
Il giudice lo proscioglie dall’accusa

Non colpevole il rider che ha sposato una comasca pur se già impegnato con una ragazza in Sri Lanka

Il giudice delle udienze preliminari di Como ha assolto il giovanissimo rider cingalese felice sposo di una comasca e “bigamo a sua insaputa”, dall’accusa di aver dichiarato il falso quando, nel marzo 2019, ha allegato ai documenti per la registrazione del matrimonio una dichiarazione giurata nella quale garantiva di non essersi mai sposato prima. Circostanza, in realtà, smentita da alcuni accertamenti compiuti dall’Ambasciata italiana a Colombo, capitale dello Sri Lanka, che avrebbero portato alla luce un atto di matrimonio datato gennaio 2015 tra una ragazza cingalese e il giovane rider “adottato” dalla nostra città.

A prosciogliere dall’accusa di falso in atto pubblico il giovane, che a Como sbarca il lunario consegnando cibo a domicilio per potersi garantire un futuro con la donna di cui si è perdutamente innamorato, è stato ieri mattina il giudice delle udienze preliminari Carlo Cecchetti. Il quale ha accolto l’istanza avanzata, in un’arringa appassionata, dall’avvocato difensore del ragazzo, il penalista comasco Massimo Di Marco.

Il giudice, nel motivare la sentenza, ha spiegato che «ciò che rileva è la consapevolezza e volontà dell’imputato di aver rilasciato una dichiarazione falsa in merito al precedente matrimonio. Tra i documenti prodotti dalla difesa ve ne è uno rilevante che riguarda il fatto che l’imputato, in Sri Lanka, è rimasto sempre nel nucleo familiare del padre e non ha mai costituito un nucleo familiare autonomo, come sarebbe stato logico se il matrimonio contratto fosse stato un matrimonio autentico e voluto. Tale situazione può aver indotto la ragionevole convinzione di non essere sposato al momento della falsa dichiarazione».

Il ragazzo aveva spiegato, durante l’inchiesta, di aver avuto una storia con una ragazza in Sri Lanka, una brevissima relazione che aveva causato scandalo soprattutto all’interno della famiglia di lei, che considerava disonorevole un rapporto affettivo al di fuori del matrimonio. Per “sanare” quella relazione il giovane sarebbe stato obbligato a firmare un atto riparatorio, una sorta i dichiarazione di matrimonio, che però non è mai stato celebrato.

Il giudice ha creduto a quanto più volte ribadito dal ragazzo e cioè che quanto dichiarato, in merito al fatto che non fosse sposato, lui era convinto fosse la verità. Il proscioglimento è stato accolto da lacrime di gioia, nell’atrio del Tribunale, nel corso di un lungo abbraccio tra il giovane rider e la sua innamorata sposa.

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