Giurisprudenza, cambia tutto
A Como doppia laurea in sei anni

Operativi due nuovi percorsi di studio: quello economico e quello internazionale

Gli studenti comaschi che vanno a Milano a fare Giurisprudenza? «Sbagliano, è una stupidata: la qualità degli insegnamenti è pari, in compenso qui i servizi sono migliori». Parola di Barbara Pozzo ieri orgogliosa di dare seguito all’impegno assunto un anno e mezzo fa quando assunse la responsabilità di dirigere il Dipartimento di diritto, economia e culture (DiDEC) dell’Università dell’Insubria. Nel segno dell’internazionalizzazione, diventa concreta una profonda riforma del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza.

Accanto al tradizionale percorso forense, l’Insubria ha predisposto un percorso economico e un percorso internazionale.

Il primo ha l’obiettivo di ampliare il bagaglio di conoscenza degli studenti con cinque esami fondamentali di economia. Un tesoretto di sapere da spendere nella ricerca del posto di lavoro ma prezioso anche dal punto di vista della carriera universitaria: ai laureati in Giurisprudenza sarà data la possibilità di iscriversi al secondo anno del corso di laurea magistrale in Economia offrendo la possibilità di conseguire i due titoli di studio nell’arco complessivo di sei anni.

Molto innovativo anche il percorso internazionale dove è approfondito l’insegnamento della lingua inglese e francese. In questo percorso è previsto il potenziamento dei percorsi Erasmus, viene inoltre attivata la possibilità di un doppio titolo di laurea con l’università di Nantes, con parte del corso in Italia e parte in Francia (due anni) che permetterà ai migliori studenti di conseguire in 5 anni oltre alla magistrale in Giurisprudenza anche il Master “Juriste trilingue”.

«Ho grande fiducia in questo progetto - spiega Pozzo - l’internazionalizzazione è fondamentale e Como su questo ha carte straordinarie da giocare. Penso alla bellezza della sede di Sant’Abbondio e alla disponibilità delle residenze alla Presentazione ma soprattutto è fattore decisivo la qualità degli insegnamenti su cui ha un peso non indifferente la possibilità di creare interazioni tra le diverse aree disciplinari e tra i diversi dipartimenti come solo in un piccolo ateneo può avvenire».

Molto innovativo, nell’ambito del percorso internazionale, l’indirizzo svizzero utile per chi vorrà esercitare la professione in Italia nella zona di confine o in Svizzera. Gli insegnamenti puntano a formare gli studenti che desiderano sostenere l’esame di abilitazione alla pratica forense in Svizzera. «Crediamo molto in questo percorso - dice Pozzo - puntiamo a colmare il vuoto che deriva dall’assenza di facoltà giuridiche in lingua italiana in Canton Ticino».

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