Cronaca / Como città
Venerdì 06 Maggio 2016
Il piano: uffici pubblici all’ex Sant’Anna
L’area del vecchio ospedale destinata alla vendita finisce in un fondo immobiliare di Regione e Anci - E il ministero, dopo un’indagine sulle spese per gli affitti in città, sta valutando di spostare a Camerlata molti enti
Doppia novità sull’area dell’ex ospedale. Dopo anni di stallo si apre uno scenario interessante.
Anzitutto si scopre che, salvo sorprese, gli edifici compresi nella zona da alienare finiranno a breve in un fondo voluto dalla Regione per «valorizzare e successivamente dismettere gli immobili pubblici» che fanno parte del patrimonio «non strumentale». Finora si era sempre parlato di un bando pubblico del Sant’Anna, attraverso la società Infrastrutture lombarde, per cedere gli immobili di via Napoleona (bando che però si fa attendere da anni), ora spunta questa procedura che potrebbe velocizzare e semplificare il percorso.
Da quanto si è appreso ieri, la nostra azienda socio sanitaria (ex azienda ospedaliera) ha manifestato formalmente il proprio interesse, segnalando con l’apposita scheda i beni dismessi. Lo stesso hanno fatto alcuni Comuni, sollecitati da Anci. La conferma è arrivata - indirettamente - dal direttore generale Marco Onofri, che ha annunciato durante un sopralluogo con la stampa a Camerlata «importanti novità in arrivo dalla Regione, elementi che potrebbero velocizzare le operazioni di cessione».
La seconda notizia? È ancora più significativa. Prende corpo, infatti, l’idea di spostare in via Napoleona buona parte degli uffici pubblici oggi sparsi in convalle. Arpa e Inail si sono già detti interessati, ma potrebbero essere solo i primi di una lunga serie di “traslochi”. Il ministero delle Finanze ha infatti avviato una ricognizione delle sedi utilizzate a Como da enti statali, scoprendo che i costi per le casse pubbliche legati agli affitti sono molto elevati (dall’Insp all’Archivio di Stato). Di qui l’idea di un “piano B”, che passa appunto attraverso l’utilizzo dell’area del vecchio ospedale.
Leggi l’approfondimento su La Provincia in edicola venerdì 6 maggio
© RIPRODUZIONE RISERVATA