Cronaca / Como città
Lunedì 22 Gennaio 2018
Hockey, si mobilitano in 500
Pronti a “marciare” sul palazzo
Ultimo incontro oggi pomeriggio per chiedere l’apertura di Casate. Il presidente: «Chiederemo i danni se resterà ancora chiuso al pubblico»
Como
L’Hockey Como si aspetta molto dall’incontro di questo pomeriggio alle 15 con i vertici della Csu (Como servizi urbani): almeno il nulla osta parziale per poter far entrare 99 spettatori nel palazzetto di Casate, off limits al pubblico dal dicembre del 2016.
A porte chiuse
Da quella data tutte le partite, dal settore giovanile, si sono disputate a porte chiuse. All’incontro di oggi ha garantito la presenza, l’assessore Marco Galli. «È l’ennesima riunione - spiega il presidente dell’Hockey Como, Luca Ambrosoli -. Prima di Natale abbiamo avanzato la richiesta per consentire l’ingresso, nella parte conclusiva della stagione, e, soprattutto, nel torneo internazionale Gosetto, a 99 persone. Per noi è fondamentale sapere se potremo avere la deroga, almeno per il Gosetto, che dovrebbe tenersi alla fine di marzo. Dobbiamo dare delle risposte alle diverse società straniere e italiane che hanno espresso la volontà di venire. Non ce la sentiamo di organizzare il torneo, impedendo l’accesso alle tribune ai genitori che accompagnano i giocatori, soprattutto quelli stranieri». La dirigenza biancoblù ha intenzione di ricorrere a tutte le forme di protesta. Anche, se necessario, quella di mettere in campo i genitori dei 170 giocatori, che attualmente vestono la maglia del Como, dalle giovanili, alle prime squadre, maschile e femminile.
«Un piccolo esercito di 500 persone, che desiderano incontrare il sindaco, durante una seduta del consiglio (quella di lunedì 29 gennaio), per far comprendere meglio la nostra preoccupazione - spiega il responsabile del settore giovanile Massimo Paramidani -. Un gesto per far capire che a soffrire, oltre alla società e alla prima squadra, sono anche i genitori che sono costretti a guardare le partite fuori dallo stadio».
Il presidente Ambrosoli è preoccupato, anche sotto l’aspetto della gestione economica. «Se la situazione dovesse proseguire in questo modo, saremo costretti a chiedere i danni - dice -. Noi abbiamo sempre pagato l’affitto per una struttura funzionante ed agibile». L’assessore Galli invita alla calma. «Purtroppo l’apertura o meno ai 99 spettatori non dipende da noi, ma dalle leggi e dalle misure di sicurezza adottate dai Vigili del fuoco - replica -. Capisco la situazione dell’Hockey Como e mi farebbe piacere poter venire loro incontro. In quanto alla firma, apposta dalla precedente amministrazione, sull’ingresso a 99 spettatori nel torneo del 2017, è stata una loro responsabilità».
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