Hollywood e Giro d’Italia
Otto milioni per Como

Indotto record del film con la Aniston girato sul Lario. E l’arrivo della corsa rosa nel 2019 sarà un’altra occasione di sviluppo

Salutati i divi di Hollywood, sbarcati in riva al Lario per girare un film prodotto dal colosso Netlix (130 milioni di abbonati nel mondo), Como si prepara ad accogliere il Giro d’Italia, iniziativa di tutt’altro genere ma altrettanto importante in termini di ricadute positive per il territorio. E se aggiungiamo che il mese di luglio aveva portato da queste parti un marchio della moda del calibro di Dolce&Gabbana, con feste e sfilate all’insegna del lusso, si comprende come il settore dei grandi eventi stia iniziando a rappresentare una nuova vocazione per la città (e non solo). Le bellezze paesaggistiche ora non attraggono “solo” i turisti, ma anche le produzioni cinematografiche, i big della moda, manifestazioni sportive di rilievo.

I commenti degli addetti ai lavori, a questo punto, si soffermano su due aspetti. Da un lato la soddisfazione per l’indotto generato da questi eventi, quantificato in almeno 8 milioni di euro tra film e “corsa rosa”, da aggiungere ai 12 milioni stimati per Dolce&Gabbana, tra impatto economico e mediatico. Dall’altro lato tutti evidenziano la necessità di strutturarsi in modo che simili appuntamenti non vengano etichettati come eccezioni, ma possano appunto diventare qualcosa di strutturale. Bisogna prepararsi in termini organizzativi e di servizi, smettendola con l’abitudine - tipicamente comasca - di guardare il bicchiere mezzo pieno e di soffermarsi solo sui disagi legati ai maxi eventi.

Le ricadute, si diceva. Per la pellicola con Jennifer Aniston e Adam Sandler si stimano circa 6 milioni a cui andrà aggiunto il ritorno d’immagine garantito nel momento in cui uscirà il film. Bisogna calcolare i soldi già lasciati sul territorio, nel senso che sono stati spesi tra alberghi, ristoranti e via dicendo (una troupe di 300 persone), ma anche l’affitto di edifici, uffici e strutture, il personale locale assoldato per lavori di supporto, le comparse, il coinvolgimento di alcuni operatori del mercato mercerie e del mercato coperto.

Quanto al Giro d’Italia, evento sportivo tra i più importanti, la tappa con arrivo a Como (prevista il 26 maggio 2019) porterà il nostro territorio in 200 Paesi del mondo, con una trentina di network che trasmetteranno la frazione in diretta. Parliamo di oltre 3 milioni di pagine viste sul web ogni giorno, 4 milioni di telespettatori sui canali Rai per le tappe importanti. Una città tappa del Giro può contare mediamente su un giro d’affari vicino ai 2 milioni di euro se si tratta del fine settimana (come nel caso di Como, il 26 maggio è un sabato). Ci sarà il tutto esaurito nelle strutture ricettive, considerando l’arrivo di atleti, personale di supporto, tifosi e amatori, giornalisti e persone della “carovana”.

Un’occasione davvero significativa, insomma, per promuovere Como anche tra gli appassionati di ciclismo e di sport in genere. Una platea di potenziali visitatori non di fascia alta come quella intercettabile grazie a Dolce&Gabbana, ma proprio per questo ancora più interessante, visto che la destinazione Lago di Como viene spesso vista come “esclusiva” o comunque adatta soprattutto per un visitatore disposto a spendere molto. In realtà le strutture di fascia media - alberghi, bed&breakfast, case vacanza - si sono moltiplicate negli ultimi anni e le opportunità anche in questo segmento non mancano.

Gli esperti quantificano un rendimento compreso tra il 4 e il 12% dell’investimento complessivo, con benefici non solo nell’immediato ma anche nel medio e lungo periodo. Sarà il Giro a tirare la volata a Como?

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