I malati in ospedale
sono sempre meno
Ma altre 5 vittime

Se, come sostiene qualche esperto, la soglia critica da non superare per sperare che tenga la riapertura è quota 500, la giornata di ieri per la Lombardia non è stata così positiva. Perché quell’asticella, al netto dei casi riguardanti aprile ma registrati soltanto ieri, è stata superata, anche se di poco. E a crescere, ora, sono quelle realtà fino ad oggi tutto sommato risparmiate dallo tsunami Covid, come Varese che in una giornata ha fatto segnare un incremento del 2,4% rispetto al giorno prima, un balzo in avanti che da diversi giorni a questa parte nessuna realtà lombarda aveva registrato.

In questo contesto tutto sommato la provincia di Como tiene un ritmo di crescita assolutamente sotto controllo, ieri tornato a livelli inferiori all’1%. Complessivamente sono 30 i nuovi contagi registrati, un terzo dei quali provenienti da Tavernerio, dove i numerosi tamponi eseguiti a Villa Santa Maria stanno dando risultati positivi, pur in presenza di una stragrande maggioranza di pazienti asintomatici.

Ciò che conforta, sul fronte dei nuovi contagi, riguarda i dati dei centri più grandi quali Como, Cantù, Erba e Mariano Comense dove la crescita si è ovunque praticamente azzerata. Questo significa che i nuovi tamponi positivi riguardano soprattutto, ad oggi, persone già ospiti in strutture sanitarie, quali ad esempio le Rsa.

E proprio l’elevatissimo numero degli ospiti delle case di riposo travolti dal coronavirus, è complice del dato - questo sempre negativo - relativo ai decessi. Ieri altri cinque comaschi hanno perso la vita per le conseguenze legate al Covid. Un dato che porta il numero complessivo di persone decedute ufficialmente per complicanze dovute al virus a quota 529 dall’inizio dell’emergenza. E l’incremento dei decessi riguarda anche comuni, quale proprio Como, dove i contagi si sono fermati. Questa settimana, nella città capoluogo, sono morte almeno cinque persone risultate positive ai tamponi.