«I trenta all’ora sono pericolosi»
Como, esposto al prefetto

L’ex consigliere Bottone ha condotto uno studio in città per chiedere di togliere il limite

Come si fa a imporre i 30 chilometri orari in tante strade della città, se questi creano nuovi e maggiori problemi alla circolazione delle auto e si dimostrano financo pericolosi? È la tesi che, filmati e dati alla mano, vuole provare Luigi Bottone, ex consigliere comunale, attualmente coordinatore provinciale della Democrazia Cristiana.

Bottone ha condotto una ricerca sul campo, attraversando la città alla guida di un’auto moderna, una Toyota Yaris ibrida, in grado di rilevare istante per istante i consumi di carburante.

«Ebbene, viene fuori che viaggiare a 30 all’ora in salita si consuma anche il 60% in più di quando si viaggia ai 50 - afferma- Mentre in discesa è praticamente impossibile mantenere i 30 e bisogna usare continuamente i freni, contribuendo così a diffondere le polveri sottili».

Un controsenso, dunque. «Il problema è che infrangere il limite significa esporsi al rischio di decurtazione dei punti dalla patente, decurtazione che raddoppia nelle ore serali, paradossalmente quando proprio in quelle strade, perlopiù nei pressi di scuole, non ce ne sarebbe bisogno, perché gli scolari di sera sono a casa».

E che dire dei problemi creati dal rispetto rigoroso del limite? «Proprio su una strada a 30 all’ora - ricorda ancora Bottone - sono stato fermato da un vigile che mi ha sollecitato ad accelerare, perché creavo intralcio alla circolazione. In effetti si era formata una lunga coda dietro alla mia vettura, che ha indotto alcuni automobilisti a sorpassi azzardati».

Bottone ha inviato le conclusioni della sua ricerca in prefettura sotto forma di un esposto, ricordando che esiste una circolare del Ministero dei Trasporti, la numero 777/06 che invita le amministrazioni comunali a non eccedere «nel deliberare limiti locali di velocità permanente eccessivamente bassi».

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