Cronaca / Como città
Martedì 19 Febbraio 2019
Ieri il compleanno di Alessandro Volta
Ma in città non lo ricorda nessuno
Il fisico comasco conosciuto in tutto il mondo è nato il 18 febbraio del 1745 Magatti: malinconico. Rossotti: in futuro faremo qualcosa
Alzi la mano chi sapeva o ricordava la ricorrenza che si celebrava nella giornata di ieri. Il il 18 febbraio 1745 nasceva il nostro concittadino più illustre, riportato anche sui cartelli d’ingresso in città: Alessandro Volta.
Sul Lario, l’anniversario è passato sottotraccia, senza nemmeno un evento, un momento, una celebrazione, grande e piccola, a ricordarlo.
Un’occasione persa? «Poche persone come lui hanno avuto la capacità di cambiare il mondo – afferma il fisico e consigliere d’opposizione Bruno Magatti –È conosciuto per la pila, ma non solo: ha generato per primo la corrente, una svolta e una pietra miliare nella storia dell’umanità intera. Ha avuto peraltro un ruolo civico non indifferente. Anche la passata amministrazione di cui ero parte fece poco e non si deve vivere di sola memoria, ovviamente. Però, dimenticarsi del tutto della data è malinconico».
L’ex assessore ricorda come anni fa venisse fatta a Camnago una commemorazione pubblica: «Purtroppo – aggiunge – siamo diventati una città capace di dimenticarsi dei suoi grandi cittadini e la “damnatio memoriae” impedisce di riflettere sulle cose importanti di cui questi personaggi erano portatori. Pensiamo a Paolo Carcano: si è chiuso il 2018 con il centenario della morte e nessuno ha dedicato un minuto all’avvenimento».
Nel 2015, a 270 anni dalla nascita, perfino Google preparò una piccola animazione ispirata alla pila per celebrare l’anniversario. A essere onesti, il 274esimo non è una data significativa. Però, a prescindere dalla decade, la scadenza può essere una buona prassi per organizzare percorsi specifici. «È una data molto importante – commenta l’assessore alla Cultura Simona Rossotti – ci stiamo un po’ ragionando per il futuro così da costruire momenti ad hoc».
Sulla stessa linea di pensiero Luca Levrini, presidente della fondazione Volta, che sottolinea come non sia stata una dimenticanza: «Non siamo stati disattenti circa l’anniversario della nascita – spiega – pensiamo solo non sia fondamentale celebrare una nascita non collocata nei decenni. Crediamo che le idee e i propositi coltivati dallo scienziato nella sua attività passino attraverso la valorizzazione di percorsi e iniziative lungo tutto l’anno». A questo proposito, al centro sta il Tempio Voltiano e la sua valorizzazione, con un progetto di adeguamento e valorizzazione approvato.
«Puntiamo molto pure sull’illuminazione di piazza Volta – aggiunge Levrini – lavorando sulle strisce luminose orientate verso i giardini a lago e spente da lungo tempo». Ci sono pure le passeggiate “sulle orme di Volta”, in collaborazione con l’associazione Sentiero dei Sogni. L’auspicio è farne una guida.
«Dopo vent’anni – conclude il presidente della fondazione – a ottobre tornerà in città per un convegno l’”Ieee”, organizzazione di cui fanno parte 35mila ingegneri diffusi su tutto il mondo: a settembre 1999 vennero a Como e regalarono una targa per celebrare l’importanza del fisico lariano. È custodita al secondo piano del Tempio: la speranza è che per quella data sia accessibile».
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