Calciatore del Lecco aggredito
«Picchiato davanti ai miei figli»
Gli ultras del Como: «Ci dissociamo»

Anche il Como 1907 sul sito scrive: «Le nostre scuse al giocatore Ivan Merli Sala»

Aggredito davanti alla moglie e ai figli da un gruppo di ultras comaschi. È il racconto di Ivan Merli Sala, difensore del Lecco, circondato e malmenato da un gruppetto di facinorosi con la sciarpa del Como a travisarne il volto subito dopo il derby del Sinigaglia. Unica “colpa” di Merli Sala, quella di aver “sconfinato” fuori dallo stadio.

«Avevo appena raggiunto mia moglie perché i miei figli stavano giocando sugli scivoli - racconta il calciatore - A un certo punto ho visto che era in atto un vero agguato. Il primo mi ha chiesto se ero un tifoso e quando gli ho detto che giocavo, mi ha detto di andarmene. Poi subito mi hanno raggiunto altri otto molto “scaldati”. Uno mi ha subito dato un calcio da dietro. Io continuavo a dire “Ho i bambini”, ma niente da fare».

Non tutti questi pseudotifosi, in realtà, se la sono sentita di continuare: «Un pugno, poi l’altro, e a quel punto ho cercato di divincolarmi. Se la sono presa anche con mio padre che, però, ne ha ribaltato uno. Ho cercato di difendermi e di divincolarmi così ho evitato il peggio… Alcuni se ne sono andati perché avevano capito che era da vigliacchi prendersela con me davanti ai miei figli, ma altri sono restati». A quel punto è venuto fuori tutto il carattere del difensore del Lecco: «A un certo punto volevano togliermi la felpa, ma quando ho visto che mi volevano picchiare ho detto: “Oramai rischio di prenderle ma la felpa non gliela do”. E così ho fatto. Le botte sono abituato a prenderle o darle, ma in maniera leale, non così e non davanti a dei bambini. Hanno pianto e mi dispiace tanto». Nell’immediato non ha sporto denuncia.

Il Calcio Como, oggi, ha condannato l’aggressione al difensore del Lecco: «In merito ai fatti accaduti all’esterno dello Stadio Sinigaglia al termine della partita di ieri, il Como 1907 sottolinea che si dissocia totalmente e che non accetta in nessun modo che il proprio nome venga associato ad atteggiamenti violenti o aggressioni verbali o fisiche. Questi atti non fanno parte della nostra filosofia e della nostra voglia di essere promotori di una visione sana dello sport e della cultura sportiva. La nostra solidarietà e le nostre Scuse al giocatore Ivan Merli Sala e a tutta la società del Lecco».

Anche gli ultras azzurri si dissociano e si chiamano fuori: «I gruppi della curva del Como - si legge in un comunicato - intendono prendere nettamente le distanze da quanto avvenuto fuori dallo stadio Sinigaglia in merito all’aggressione o presunta tale del giocatore del giocatore del Lecco Ivan Merli a cui va il nostro “in bocca al lupo” per dimenticare in fretta questo episodio. Un fatto che non rappresenta per nulla il nostro concetto di mentalità. Dissociandosi completamente da quanto accaduto ribadiamo la totale estraneità a livello di curva».

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