Il candidato (Fermi) scrive a casa degli Alpini. E li fa arrabbiare: «Chi ha fornito nomi e indirizzi?»

La polemica Il gruppo di Lurago d’Erba chiede al presidente spiegazioni sull’uso degli elenchi dei soci

Alcuni alpini comaschi hanno espresso dubbi e malumori alla sezione provinciale dopo aver ricevuto alla vigilia del voto regionale la lettera di Alessandro Fermi, candidato per la Lega. L’invito a sostenere l’esponente comasco è stato spedito a buona parte degli alpini oltre che ai soci dell’associazione.

La polemica interna agli alpini comaschi non è meramente politica, detto che l’associazione come ha già ribadito il presidente Enrico Bianchi dell’Ana Lariana è «apartitica». Infatti alcune penne nere hanno esplicitamente fatto appello alla privacy. Si sono insomma chiesti chi abbia fornito gli elenchi con i nominativi e gli indirizzi privati delle penne nere al presidente del consiglio regionale uscente e al suo staff. Alcuni alpini hanno anche formalmente inoltrato una richiesta di spiegazioni.

«I fatti emersi evidenziano la diffusione dei nominativi degli alpini usati per scopi politici – si legge per esempio in una missiva spedita alla sezione di Como dalla sezione di Lurago d’Erba – pertanto il gruppo vorrebbe sapere come possa essere accaduto, dal momento che i dati degli iscritti sono tutelati dalla legge sulla privacy». L’auspicio quindi è che la sezione di Como e il consiglio direttivo offrano «un’informativa puntuale ai numerosi soci che hanno chiesto spiegazioni in merito a questa spiacevole vicenda». Non solo, «ovviamente se dovessero sussistere gli estremi per rilevare un uso improprio dei dati personali da parti terzi, sollecitiamo un intervento necessario per la nostra tutela».

In un primo messaggio Bianchi aveva riferito informalmente di aver lui stesso fornito gli indirizzi a Fermi. «No, no – spiega il presidente della sezione comasca – si tratta di una prima ipotesi che però abbiamo verificato e scartato. Non sappiamo nemmeno noi da dove siano stati inviati questi dati. Può darsi che in Regione abbiano già i contatti con alcune associazioni alla luce delle tante collaborazioni. E’ vero che di recente nomi e indirizzi circolano in rete senza purtroppo grandi tutele per i cittadini. Ma vogliamo fare chiarezza e chiederemo una posizione ufficiale al Pirellone».

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