Il Comune non svela i segreti del ponte
«Fate ricorso al Tar»

Guerra sulla perizia del Tribunale. Il sindaco: Sono documenti incompleti, giusto non darli

Quello del viadotto dei Lavatoi, dei suoi mille guai, dei suoi malanni a soli 15 anni dall’inaugurazione in pompa magna, è uno scandalo talmente evidente da aver spinto i periti del Tribunale, che - in quanto tecnici - solitamente non si lasciano ad aggettivi e prose graffianti, a riempire il proprio lavoro di critiche pesantissime nei confronti di tutti o quasi. Ora, da qualche giorno, sta pure diventando un caso paradossale. Perché mentre da un lato da sabato stiamo dando conto di una consulenza tecnica allarmante, dall’altro il Comune ha deciso che quello stesso documento debba restare segreto, anche agli stessi amministratori. «Ma negare documenti simili non è possibile, i consiglieri devono poter esaminare gli atti in possesso del Comune, per poter amministrare»

A dirlo è un avvocato amministrativista, Mario Lavatelli. Non l’unica voce tecnica critica alla decisione di Marina Ceresa, segretario facente funzioni del Comune, di negare al consigliere Fulvio Anzaldo copia della consulenza tecnica sul viadotto, a cui non resta - suggerimento del Comune - di andare al Tar per poter far valere le proprie ragioni.

«Si tratta di un documento di lavoro, non quello finale per il quale, in accordo con l’assessore Bella, si era già definito di renderlo pubblico in modo trasparente» commenta il sindaco, Mario Landriscina, che appoggia la decisione del segretario: «Si tratta di una valutazione del dirigente, che condivido dal punto di vista dell’approccio. Non ci sono motivazioni oscure tali da mettere tutti nella condizione di non sapere».

Ad opporre motivi legali al segreto sulla relazione del viadotto, ci pensano alcuni avvocati amministrativisti. I quali concordano tutti su un fatto: la motivazione adotta dal segretario comunale non regge.

«È vero che si può negare l’accesso agli “atti non formati”, ma si riferisce agli atti amministrativi interni del Comune, non a un documento esterno depositato come in questo caso - commenta l’avvocato amministrativista Maurizio Lo Gullo - Sinceramente non vedo le ragioni per tenere l’atto non accessibile. Il consigliere comunale è un organo del Comune e a tutti gli effetti un amministratore. Ha una legittimazione più forte di altri ad accedere agli atti». Concorda l’avvocato Mario Lavatelli: «Bisogna partire sempre dall’idea che gli amministratori sono coloro i quali hanno la potestà di esaminare tutti gli atti che provengono in Comune. L’amministratore deve poter saper tutto di quello che avviene e accedere agli atti acquisiti».

Anche l’avvocato Elisabetta Di Matteo giudica «sbagliata la motivazione» del diniego. Ma sulla bozza della perizia dice: «Francamente non so neppure perché sia stata inviata al Comune, visto che è un documento che viene scambiato tra tecnici».

Sul merito delle condizioni critiche del viadotto evidenziate dai periti del Tribunale, il sindaco Landriscina riferisce di «monitoraggi costanti e la compromissione di cui si parla nella relazione è quella che ha causato i provvedimenti che ho adottato pochi giorni dopo l’insediamento. Se oggi ci fossero motivi di inquietudine sarei il primo a prendere provvedimenti di tutela ulteriore, ma al momento non ci sono elementi o preoccupazioni che vengono paventate».

L’assessore alla Viabilità Vincenzo Bella, ingegnere, dice che «le manutenzioni non ci sono state, altrimenti non si sarebbe arrivati a questo punto». Poi aggiunge: «Tra settembre e ottobre abbiamo alzato ulteriormente il livello di attenzione, non ci sono problemi anche perché, in caso contrario, non avrei difficoltà a procedere con la chiusura». E sui lavori di messa in sicurezza definitiva: «È in fase di consegna il progetto preliminare. Ci saranno poi progettazione definitiva e l’appalto. I lavori dureranno otto, nove mesi e contiamo possano partire dopo la prossima estate».

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