Il meteorologo e le esondazioni
«Basta regolare le dighe»

«Afflusso e deflusso delle acque dal lago dipende dagli interessi economici dei bacini idroelettrici. Le paratie? Non possiamo escludere esondazioni»

La premessa è semplice: si possono fare proiezioni per il futuro, ma di certo non c’è nulla. I cambiamenti climatici ci sono, ma prevedere future esondazioni del lago non sembra essere lavoro da meteorologo, ma da mago preveggente.

Ma Paolo Valisa, esperto del Centro Geofisico Prealpino, spiega che i fattori sono molteplici e non tutti legati all’andamento climatico. «Trattandosi del lago di Como, bisogna tenere conto delle dighe di uscita e dei bacini idroelettrici a monte. Questi sono fattori determinanti, per quanto riguarda il livello delle acque, ma che non sono determinati di certo dalle precipitazioni, ma da interessi economici. E su questo, onestamente, non posso dire nulla, non è il mio settore».

Cercando comunque di capire come sarà il futuro meteorologico del territorio attorno al lago di Como, e in particolare le piogge che potrebbero causare eventuali esondazioni e rendere così necessarie le paratie, lo studioso spiega che non è possibile calcolare con precisione quanta acqua cadrà. «Per quanto riguarda le temperature - conferma Valisa - è più facile. Abbiamo notato che negli ultimi 50 anni abbiamo avuto una crescita di circa 2,2 gradi. Per le piogge il calcolo è decisamente più complesso. Faccio un esempio: nel 2014 abbiamo avuto precipitazioni record per 2.600 millimetri e l’anno successivo, nel 2015, siamo scesi a 1.500. In anni molto secchi si arriva anche a mille». E le paratie? «Non possiamo escludere esondazioni».

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