Il pieno a Como è più caro
«Ma la carta non c’entra»

Convocata in Regione, la direttrice dell’Unione petrolifera nega speculazioni delle compagnie sullo sconto. Eppure Como è la più costosa della Lombardia: fino a 6 centesimi in più. Daniela Maroni: «Sono le pompe bianche»

I numeri non mentono. Men che meno se quelli ufficiali, resi noti dal ministero dello Sviluppo economico. E i numeri dicono - basta guardare il grafico a destra, con i dati di ieri - che a Como il pieno è più caro rispetto alle altre città lombarde. Benzina o gasolio, cambia poco.

Allora viene il sospetto che le compagnie “approfittino” della carta sconto, in sostanza alzando i prezzi di qualche centesimo al litro per coprire almeno in parte lo sconto garantito al consumatore dalla carta. Per fare chiarezza e rispondere ai legittimi dubbi degli automobilisti comaschi è stata convocata in Regione Marina Barbanti, direttrice dell’Unione petrolifera (l’associazione che riunisce le principali aziende del settore). Ha incontrato Daniela Maroni, consigliere regionale e rappresentante dei gestori aderenti a Confcommercio. «Abbiamo raccolto e studiato i prezzi del ministero, che non sono quelli consigliati ma quelli realmente applicati ai distributori - spiega Barbanti - Ci sono differenze di pochi centesimi. Como è molto penalizzata rispetto alle altre città? Posso assicurare che la presenza o meno della carta sconto non incide in alcun modo, sono altri i criteri utilizzati dalle compagnie per determinare i prezzi». In effetti anche a Varese c’è la carta sconto e i prezzi non sono alti come nella nostra città. Le differenze si spiegherebbero, secondo l’Unione petrolifera, in altro modo: «Sul prezzo - sottolinea Barbanti - incidono fattori come la tipologia dell’impianto, le modalità di approvvigionamento, la distanza dalle basi logistiche. In provincia di Como per esempio ci sono più chioschi rispetto ad altre zone e un numero più basso di impianti esclusivamente “self”. Ogni azienda utilizza un algoritmo basato su una serie di criteri». «La carta sconto non c’entra - dice Maroni - Sul prezzo incidono altri aspetti: il contesto, le dimensioni e le caratteristiche dell’impianto, il bacino di utenza. Per esempio se in una zona ci sono molte pompe bianche, come accade a Monza, la compagnia deve difendersi e tiene più basso il prezzo. Cerca di non far scendere la quantità di carburante erogata».

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