Cronaca / Como città
Domenica 29 Settembre 2019
Il sindaco non ascolta
E i voti del consiglio
restano nel cassetto
Dai pannelli per “coprire” la Ticosa ai percorsi per disabili sono tante le mozioni approvate ma cadute nel vuoto
L’aula lavora, discute, vota e approva, poi però finisce tutto nel cassetto.
L’elenco delle mozioni approvate dal consiglio comunale che hanno impegnato per decine di ore l’assemblea è lungo, sono più di una trentina di punti. Quanto proposto però non sempre ha trovato una concreta attuazione. Anzi. Solo la lista civica di Alessandro Rapinese lamenta 25 tra mozioni ed ordini del giorno approvati spesso anche dalla maggioranza e rimasti poi nei fatti inascoltati. Per questo, e non solo, Rapinese ha annunciato di voler presentare una mozione di al sindaco Mario Landriscina.
Scorrendo l’elenco delle mozioni approvate dall’estate del 2017 ad oggi ci sono alcuni argomenti d’interesse, che avevano fatto discutere in città. Per esempio, spiegano sempre i componenti del gruppo Rapinese Paolo Martinelli e Fulvio Anzaldo, la promessa di tagliare le tasse. La pressione fiscale in effetti fino ad ora non è diminuita. Una delle ultime mozioni approvate che più ha tenuto il consiglio comunale in tensione riguarda un nuovo dormitorio, che dovrà essere individuato dall’amministrazione. Finora sono stati fatti degli incontri, ma ancora nulla di definitivo.
Tra i documenti approvati si può citare anche l’idea dei componenti di Svolta Civica Barbara Minghetti e Vittorio Nessi di pannellare l’area della Ticosa e nasconderla in attesa che parta l’eterna riqualificazione. E ancora, il capogruppo dei Cinque Stelle Fabio Aleotti ha chiesto e ottenuto dall’aula l’impegno «per delle misure tese al raggiungimento dello status di Comune “plastic free”». Di nuovo Rapinese ha chiesto lo stop al turismo alcolico dei giovani svizzeri nel quartiere di Ponte Chiasso. Tutte mozioni approvate ma rimaste nel cassetto del sindaco.
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