Inchieste Comune: Ferro e Gilardoni
possono tornare al lavoro

E adesso che, dopo 108 giorni di custodia cautelare, sono tornati in libertà, Antonio Ferro e Pietro Gilardoni possono rientrare a lavorare in Comune. Anche se difficilmente, almeno in un futuro immediato, lo faranno fisicamente.

A margine del procedimento penale che vede i due dirigenti comunali imputati - assieme ad altre quattro persone - il processo inizierà il prossimo 24 novembre in Tribunale - Palazzo Cernezzi aveva infatti avviato un’inchiesta disciplinare il cui primo atto è stata la sospensione dei soli Ferro e Gilardoni, ma non degli altri dipendenti comunali raggiunti dall’informazione di garanzia della Procura.

Il motivo del differente trattamento era legato proprio al fatto che l’ex responsabile unico del procedimento paratie e l’ex direttore lavori del cantiere del lungolago si trovavano in custodia cautelare. La sospensione, in buona sostanza, era motivata dal provvedimento restrittivo. Ora che è venuto meno i due potrebbe rientrare in servizio.

In realtà dall’amministrazione comunale fanno sapere che non esiste un vero e proprio automatismo, nel senso che né Ferro né Gilardoni questa mattina potranno essere nei loro uffici a lavorare. Per poter essere riammessi, infatti, i due dirigenti - spiegano sempre dal Comune - devono presentare un’istanza di riammissione in servizio. Domanda che, successivamente, dovrà essere valutata dalla commissione per i provvedimenti disciplinari, che però sembra difficile possa confermare la sospensione.

Eventualmente la commissione, nel decidere sul ritorno in servizio dei due dipendenti, potrebbe anche provvedere per loro una mansione differente, qualora dovessero essere valutati motivi di incompatibilità o, almeno, di opportunità. Soprattutto in attesa dell’inizio del processo.