Insubria, quanto ci costi
Tasse tra le più alte d’Italia

La ricercaL’Unione degli universitari punta il dito sull’università comasca Che replica: «Dati errati, allo studio la revisione del sistema contributivo»

«L’Insubria? Uno degli atenei più cari d’Italia». È il risultato dell’indagine nazionale compiuta dall’Unione degli universitari.

Nello specifico, le due organizzazioni denunciano «il sotto finanziamento generalizzato del sistema accademico» e, dall’altro lato, la tassazione eccessiva. La ricerca, infatti, ha appurato che tutte le università lombarde non rispettano la normativa nazionale: stando alla legge, l’importo totale dei contributi studenteschi non può superare il 20 per cento delle risorse ricevute dallo Stato: anzi, chiederebbero 78 milioni di euro in più rispetto ai limiti stabiliti per legge. L’università che sfora di più è proprio l’Insubria, con l’81 per cento in più di tasse richieste agli studenti.

Questa cifra, in realtà, è messa in discussione dall’ateneo comasco e varesino. «È inesatta – fanno sapere dall’Insubria - L’ultimo dato certificato disponibile è contenuto nella relazione del ministero dell’Economia e delle finanze del 2019: noi siamo arrivati al 32 per cento. Questo sforamento è già stato analizzato ed è in corso una riflessione da parte dell’ateneo».

Sempre l’università fa sapere che, da luglio, è al lavoro «una commissione di economisti, esperti del diritto allo studio e studenti per rivedere il sistema contributivo e renderlo sempre più equo nel rispetto del principio costituzionale». Entro aprile, le nuove tariffe e i nuovi benefici a favore degli studenti saranno al vaglio degli organi di ateneo, in modo da poter essere presentati nella campagna di immatricolazioni che sarà avviata con l’open day del 9 aprile a Varese e Como.

«Molte risorse sono dedicate per il diritto allo studio – continua la nota dell’Insubria - la Regione si fa carico dell’80 per cento delle richieste di borse di studio. Noi, diversamente da altri atenei, integriamo il restante 20 per cento, con uno sforzo economico notevole, in modo da soddisfare sempre tutte le domande, che per esempio quest’anno sono state 504. Nessuno studente meritevole non viene accolto».

Infine, secondo l’università, «assicurare ottimi livelli di didattica e ricerca nelle due sedi ha dei costi: lo spostamento dei docenti, le attrezzature, i laboratori, le aule digitali e l’offerta formativa distribuita. Numerosi sono i servizi offerti: i collegi, le collaborazioni studentesche, il tutorato, le borse di studio, la ricettività nazionale e internazionale, il potenziamento delle competenze in ingresso con precorsi, tutoraggio, counselling».

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