Cronaca / Como città
Giovedì 15 Giugno 2017
La moda della “tavoletta” elettrica
Pericolo per i pedoni in centro storico
Si vedono anche in centro città gli hoverboard, ultima passione dei giovani
Ma qualcuno si lamenta dei rischi per chi cammina
Ormai si vedono anche in centro storico: non più solo bici, skateboard e pattini, alla mobilità ecologica - e di moda - anche a Como si sono aggiunti gli hoverboard.
Sono quelle piccole pedane a due ruote, alimentate elettricamente, che si orientano e si attivano inclinando i piedi: l’ultimo grido fra i gadget per i giovanissimi, ma anche un potenziale fastidio - quando non un rischio - per chi in centro passeggia, magari più attento ai monumenti e alle vetrine che alla strada.
Gli hoverboard sono mossi da motori elettrici alimentati da una batteria e raggiungono una velocità di circa 10 chilometri l’ora, con un’autonomia di 20 chilometri.
Si tratta in pratica di macchine simili ai segway, ma senza manubrio e di dimensioni molto ridotte: le ruote sono da 6.5 pollici per il tipo più diffuso e da 10 per quello extra large. Si trovano sia online sia nelle grandi catene specializzate nell’elettronica di consumo, e i prezzi partono da 200 euro circa a salire, fino a oltre 500 euro per i modelli più tecnologici.
«Ne vendiamo una decina alla settimana – spiega Marco Tognoli dell’Unieuro di viale Lecco – sono richiestissimi, in particolare, dai ragazzi fra gli 8 e i 18 anni».
La classificazione e le condizioni di uso di questa tavola elettrica non sono chiare . Come sottolineano dal comando della Polizia locale di Como, la normativa non fa chiarezza e non specifica se siano acceleratori di andatura (come, per esempio, gli skateboard) oppure “veicoli anomali”. Nascono, infatti, per muoversi all’interno di grandi aree private, e all’interno di questi spazi non si prenderanno sanzioni. Si auspica una catalogazione chiara a breve: al momento la multa è a rischio per chi lo usa in città anche se, in attesa di avere una regolamentazione, il principio di fatto utilizzato per dare sanzioni riguarda soprattutto il danno provocato alla circolazione e all’uso improprio, più che alla tipologia del veicolo. Chi, però, vuole essere certo, dovrà limitarsi al suo giardino o poco più.
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