«La ’ndrangheta ha il controllo sia fisico che economico del territorio comasco»

Il processo Iniziata la requisitoria finale della Procura antimafia nel procedimento sulle bancarotte e le presunte minacce degli uomini legati (per l’accusa) ai clan

La ’ndrangheta esercita «il controllo del territorio sia fisico che economico» e lo fa attraverso personaggi che «appartengono alla storia della criminalità organizzata calabrese in Lombardia». Il tutto attraverso un «uso sistematico di violenze e di minacce nei confronti di un numero notevole di imprenditori». Aggressioni, estorsioni e violenze per le quali 11 persone sono finite a processo, davanti al Tribunale di Como, con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso e di una serie di reati, soprattutto di natura economica, che hanno denotato un tentativo di infiltrazione nel tessuto economico comasco.

In sintesi è l’atto d’accusa pronunciato nell’aula del Tribunale di Como dal pubblico ministero Pasquale Addesso, della Direzione distrettuale antimafia di Milano.

Come detto sono 11 gli imputati a processo. Il fascicolo è nato dal giro di presunte coop fittizie che, tramite un “gioco” di false fatturazioni e mancati versamenti delle imposte, avrebbero favorito personaggi vicini alla criminalità organizzata. Nell’indagine erano stati coinvolti anche altri i 34 imputati, condannati con rito abbreviato lo scorso dicembre. La sentenza del Tribunale di Como è attesa entro fine aprile.

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