La pediatra compie 100 anni. E pubblica un libro di poesie

La storia Natalia Prada Veronesi ha lavorato come medico e da sempre ha la passione della scrittura

La pediatria, la maternità, il volontariato e per tutta la vita la poesia: giovedì ha compito cento anni e ora Natalia Prada Veronesi, comasca doc, sta pubblicando il suo quinto libro “Alla soglia dell’inimmaginabile” (Book, 2022), una raccolta delle sue poesie che uscirà nei prossimi giorni. Natalia è nata a Como il 20 ottobre del 1922, negli anni ’40 si è laureata in Scienze biologiche, poi in Medicina, e infine si è specializzata in pediatria, segnando di fatto l’inizio dell’esperienza professionale che avrebbe portato avanti per tutta la vita lavorativa. Aveva iniziato a lavorare come medico all’ospedale Sant’Anna, poi in Valduce, dove si è occupata soprattutto della neonatologia e dove è rimasta fino al momento della pensione, nel frattempo esercitando la professione anche come medico privato.

Nel 1950 sposò Giulio Veronesi, ingegnere che fu dirigente in Ticosa e assessore per due mandati con la giunta Gelpi. Mamma di cinque figli, nonna di nove nipoti, bisnonna di sette pronipoti, con l’aiuto del marito ha sempre cercato di dividersi tra i tanti impegni e di dedicarsi sia alla professione che alla famiglia. Tuttora nipoti e pronipoti fanno riferimento a lei per pareri medici preventivi, prima di rivolgersi agli specialisti, considerando la sua lunga esperienza in ospedale e soprattutto con i bambini.

Natalia, di fede cattolica, ha sempre creduto fortemente nel valore della solidarietà. Per alcuni anni ha dedicato ampi periodi al volontariato internazionale operando in Africa come volontaria all’ospedale di Butezi, in Burundi. La sua passione intramontabile però è sempre stata la poesia, insieme alla lettura: ha iniziato a scrivere fin da giovane e continua a scrivere ancora oggi, superata la soglia dei 100 anni. Tra i suoi ricordi più cari c’è l’incontro con Salvatore Quasimodo: neolaureata in medicina, lo intervistò nel 1950 per il quindicinale “Ricerca”, organo nazionale della Fuci - Federazione Universitaria Cattolica Italiana. Il poeta ne rimase colpito e iniziò tra loro un breve e significativo carteggio. Nonostante Natalia continuasse a scrivere, non era particolarmente interessata alla pubblicazione delle sue poesie. Fu il poeta e critico Vincenzo Guarracino a convincerla, e così una ventina d’anni fa, dopo aver riordinato gli scritti di una vita, organizzò e pubblicò la sua prima raccolta: “Giorni a piene mani” (Book, 2002).

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