Cronaca / Como città
Venerdì 09 Agosto 2019
Lago basso e aumento dei predatori
«Ma reintrodurre il lavarello si può»
Tavolo tecnico in Regione con l’assessore all’Agricoltura per affrontare l’emergenza - «Il primo passo? Uno studio che accerti quali sono le cause della diminuzione della specie»
Como
«La Regione Lombardia farà tutto ciò che le compete per affrontare il problema. I pescatori hanno un sostegno istituzionale. Oggi ho ascoltato le loro istanze e nelle prossime settimane tornerò per programmare interventi concreti». È quanto ha dichiarato ieri l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi, che, in mattinata, nella sede dell’Ufficio territoriale regionale di Como, ha partecipato al tavolo tecnico convocato per la gestione della “emergenza” lavarello, insieme al sottosegretario alla presidenza della Regione Fabrizio Turba e al presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi.
«Il lavarello e la bondella sono tra i simboli del Lago di Como - ha detto l’assessore -: hanno una forte valenza turistica, economica e gastronomica... Siamo disponibili a ragionare sul potenziamento dell’incubatoio di Fiumelatte, ma il primo passo sarà quello di effettuare uno studio scientifico per capire quali siano le reali cause della diminuzione delle specie nel lago. Metteremo in campo tutte le misure necessarie per il ripopolamento e per garantire un futuro sostenibile alla pesca nel Lago di Como». Sono diverse le ipotesi plausibili per spiegare le ragioni dello spopolamento: «Molti - spiega il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi - lo fanno risalire all’incremento del numero di agoni, che si nutrono delle uova di lavarelli e bondelle. Ma è plausibile che la causa sia anche da ricercarsi nel progressivo abbassamento delle acque del lago nei mesi invernali, in conseguenza delle minori precipitazioni in quota: in lavarello depone le uova quasi in superficie. Basta che il livello scenda di pochi centimetri in corrispondenza della schiusa, che avviene a febbraio, e il risultato è scontato». Il primo passo è insomma quello di accertare con criteri quanto più scientifici possibili quali siano le ragioni dello spopolamento. Dopodiché si metteranno in campo le contromisure, che - come conferma sempre Fermi - passeranno anche per un potenziamento dell’incubatoio di Fiumelatte».
Coda polemica da parte del gruppo consigliare del Pd: «Il lavarello e la bondella sono tra i simboli del Lago di Como - conviene in una nota diffusa ieri il consigliere regionale Angelo Orsenigo - ed è necessario mettere in campo qualsiasi strategia per scongiurarne la scomparsa, ma a quanto pare è un problema che riguarda soltanto la maggioranza. Purtroppo sembra che a Como ci siano solo due forze politiche rappresentate in Consiglio regionale: la Lega e Forza Italia, dal momento che al tavolo tecnico che si è tenuto questa mattina (ieri, ndr) sono stati invitati soltanto il sottosegretario Fabrizio Turba e il presidente Alessandro Fermi. Su temi di tale portata è necessario fare squadra ed è importante la partecipazione di tutti i rappresentanti territoriali, cosa che purtroppo oggi non si è verificata. Auspico che in futuro ci sia un maggiore coinvolgimento che potrà solo favorire il nostro territorio», conclude Orsenigo.
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