C’eravamo tanto amati, come suole dirsi, poi però non c’eravamo amati più, e anzi c’eravamo anche un po’ “litigati”, litigati al punto che una certa sete di vendetta aveva rimpiazzato il ricordo e il sapore di quei baci appassionati. Risultato? Sgradevole e forse anche un po’ pericoloso: la pubblicazione di un filmino fatto in casa finito su un social network russo simile a Facebook. Di tutto questo si è parlato ieri mattina nel corso di un’udienza celebrata di fronte al tribunale di Como, imputato un 36enne originario dell’ex Urss, che la Procura accusa della divulgazione di quel video, immagini di qualità ottima e non equivocabile.
Per la bionda vittima di tanta sovraesposizione, 34 anni, lei pure originaria di quei Paesi, l’udienza di ieri ha coinciso con l’esordio nel ruolo di parte civile datosi che la diffusione del video sarebbe - a quanto pare - il round conclusivo di un match molto sanguigno, sfociato in due condanne sempre nei confronti di lei. La prima perché, sedotta e abbandonata dopo pochi mesi di passione, decise di rivalersi sulla carrozzeria dell’auto di lui; la seconda perché, venuta a sapere da un’amica della diffusione di quel breve e intenso filmato, gli sfondò la porta di casa e lo minacciò con un paio di forbici.
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