Cronaca / Como città
Sabato 01 Luglio 2017
Landriscina, ancora niente giunta
Forza Italia e il fattore Rinaldin
Retroscena dietro le dinamiche per la formazione dell’esecutivo Landriscina
Oggi un altro vertice per definire la giunta di Mario Landriscina. L’annuncio si fa attendere. Va avanti il confronto tra i segretari di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, con il referente della lista civica Insieme. Lo schema, in realtà, sembra ormai definito: tre posti ai forzisti, due al Carroccio, uno a Fratelli d’Italia, mentre Landriscina insiste nel voler indicare tre nomi di fiducia: due espressione della lista civica più un tecnico esterno. Ormai decisi i nomi di Lega (Alessandra Locatelli, Adriano Caldara), Fratelli d’Italia (Marco Butti) e lista civica (Elena Negretti e Marco Galli), resta l’incognita sul tecnico e - soprattutto - il nodo dei forzisti (probabile Amelia Locatelli, sulle altre caselle nebbia fitta, le ipotesi Matteo Ferretti e Achille Mojoli non avrebbero convinto il sindaco). Due in particolare le grane per Forza Italia: far digerire ad Anna Veronelli, più votata della lista, il ruolo di presidente del consiglio, e poi trovare una collocazione a Francesco Pettignano, secondo per numero di preferenze e con 14 anni di consiglio alle spalle. Pettignano, non è un mistero, è molto vicino all’ex consigliere regionale Gianluca Rinaldin, e sarebbe quest’ultimo a spingere - dietro le quinte - per assegnare un ruolo di rilievo al “fedelissimo” (nel 2012 si candidò, non a caso, nella lista di Sergio Gaddi e non nel PdL).
Il sindaco comunque ieri si è detto ottimista: «Siamo a buon punto, credo che non ci manchi molto - queste le sue parole - Il consiglio comunale è già stato convocato, c’è una scadenza e la rispetteremo. Credo che sarà una squadra di cui andrò orgoglioso e che rispetterà le caratteristiche annunciate in tempi non sospetti».
Un modo, quello di Landriscina, per dire che sul rinnovamento e sulle competenze degli assessori non intende fare passi indietro. Appaiono quindi in ribasso le quotazioni di amministratori non certo di primo pelo come i citati Mojoli e Pettignano. Già sicura, invece, l’esclusione di Anna Veronelli (per dieci anni in giunta con Stefano Bruni), mossa annunciata pubblicamente nelle scorse settimane dallo stesso Landriscina.
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