Cronaca / Como città
Martedì 27 Giugno 2017
Landriscina: «Giunta, ascolto tutti ma deciderò io»
La prima telefonata a casa da un cittadino: «C’è una buca da riparare»
La prima telefonata gli è arrivata a casa ieri di prima mattina. «Pronto, è il nuovo sindaco? Senta, c’è una buca in strada da sistemare». Inizia così il lungo viaggio di Mario Landriscina, neo eletto primo cittadino della coalizione di centrodestra, al governo della città.
Ed è un inizio che contiene una profezia perché Landriscina avrà il suo bel da fare a cominciare dalle piccole cose. Strade malridotte (nonostante la pioggia di asfaltature in questi giorni), cestini portarifiuti zeppi di spazzatura, aiuole spelacchiate.
Il segnale del cambiamento arriverà innanzi tutto su questo e del resto, già in campagna elettorale, Landriscina aveva predicato ripetutamente che avrebbe cominciato dal basso. Lo stile, almeno su questo, è quello di Alberto Botta che amava definirsi un amministratore di condominio anziché un politico in senso stretto. E un po’ alla Botta è stata la scelta di trascorrere parte della mattinata in Comune per una prima infarinatura della “macchina comunale”: «Ho voluto congratularmi per la gestione della notte elettorale - spiega - conoscere i dipendenti è fondamentale per il buon funzionamento dell’amministrazione e sarà questa la mia prima incombenza».
Certo, ci sarà da definire anche la squadra. La scelta anche ora è quella del massimo riserbo, gli annunci saranno fatti solo quando il quadro sarà definito in ogni sua parte. C’è da gestire l’appetito dei partiti, è il primo banco di prova del Landriscina politico. «Sulla giunta ho le mie idee - spiega - vedremo quale proposte mi verranno sottoposte dai partiti della coalizione. Sono pronto a valutarle con la massima serenità. Ci sarà una corsia preferenziale per gli eletti? Credo che dare loro un’attenzione sia ragionevole, ma senza rigidità o schematismi. Alla fine di questo percorso farò le mie scelte e ci saranno inevitabilmente degli scontenti, del resto accontentare tutti non è possibile». I tempi sono ristretti, l’estate inoltrata impone di fare alla svelta. Nel giro di un paio di settimane, questa è l’aspettativa della coalizione, si punta a chiudere con la squadra e le figure chiave dell’amministrazione.
Più che sul recupero di Traglio - «sapevo che in un ballottaggio si parte da 0 a 0 e che la partita sarebbe stata aperta fino all’ultimo - Landriscina è rimasto sorpreso dall’ulteriore calo dei votanti. Di mezzo c’è la data («votare a fine giugno è assurdo»), c’è l’indicazione di alcuni competitor per il non voto (in particolare Alessandro Rapinese) ma forze c’è anche qualcosa di più profondo.
Landriscina lo sa ed è soprattutto su questo che si misurerà il successo del suo progetto di governo: «La sfiducia che si è creata è tra i motivi che alcuni mesi fa mi hanno spinto a decidere di aprire questo nuovo capitolo della mia vita. Ciò non toglie che il dato registrato ieri lasci l’amaro in bocca, nonostante sia in linea con un trend nazionale figlio della discutibile scelta di indire elezioni balneari, nonché di sentimenti diffusi come delusione e disinteresse».
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