L’assassino di don Roberto torna in aula. Oltre mille ascolti in poche ore per la puntata del podcast sulle sue parole (e sul perdono di don Malgesini)

Palazzo di giustizia Ridha Mahmoudi in Tribunale ieri mattina per un episodio avvenuto dopo il suo arresto. Ascolta la quinta puntata di “Scriveva fuori dai margini”

Ridha Mahmoudi, il tunisino di 55 anni condannato in primo grado alla pena dell’ergastolo per l’omicidio di don Roberto Malgesini, ieri mattina è tornato in tribunale a Como. Era chiamato a rispondere di un episodio di resistenza contro la polizia penitenziaria avvenuto quando, dopo essere stato arrestato per il delitto di piazza San Rocco, era stato disposto il suo trasferimento dal carcere del Bassone a quello di Monza. Lo spostamento si era reso necessario in seguito alle tensioni nate nella casa circondariale di Albate proprio per l’uccisione di don Roberto, che aveva trascorso molto tempo tra i detenuti del Bassone. Nel giorno del viaggio verso Monza, deciso anche per questioni di sicurezza, il tunisino pensò bene di aggredire due agenti facendo anche resistenza. La vicenda venne segnalata e ne nacque un nuovo fascicolo che ieri mattina è approdato in aula di fronte al giudice monocratico Maria Elisabetta De Benedetto.

Ascolta "5. Scriveva fuori dai margini - L'odio e il perdono" su Spreaker.La quinta puntata del podcast “L’odio e il perdono”

Mahmoudi era presente in aula. La difesa, rappresentata dall’avvocato Federica Bonacina, ha però chiesto un rinvio in attesa che venga depositata la perizia psichiatrica sulla mente del tunisino che era stata chiesta le scorse settimane nell’ambito del processo di Appello in corso a Milano. La data del deposito era stata fissata in un primo momento per il 4 ottobre, ma il professionista incaricato aveva poi chiesto la proroga di un mese. Per questo motivo anche l’udienza di ieri, dopo l’accoglimento dell’istanza della difesa, è stata spostata ad una nuova data fissata addirittura a tra un anno, ovvero al 23 novembre 2023. Già si sa, tra l’altro, che dovrà essere fissata una nuova data anche per l’udienza di Appello per l’omicidio (in origine fissata per il 19 ottobre) in seguito sempre al ritardo nel deposito della perizia sulla mente dell’uomo che il 15 settembre 2020 uccise a San Rocco don Roberto Malgesini.

Intanto già mille persone hanno ascoltato, in poche ore, la quinta puntata di “Scriveva fuori dai margini” il podcast della serie “Storie nella Breva” de La Provincia di Como dedicata a don Roberto Malgesini. Una puntata intitolata “L’odio e il perdono” e in cui protagonisti sono proprio la voce dell’assassino e, soprattutto la capacità di perdono di don Roberto.

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Andrea Parodi

2 anni, 5 mesi

"Amate i vostri nemici...", (Lc 6, 27-38) è forse la cosa più difficile da mettere in pratica. Eppure è l'unico modo per non rispondere all'odio con altro odio.

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Dino Dominioni

2 anni, 5 mesi

In un paese civile questo criminale, dopo processo sommario della durata di 5 minuti, veniva eliminato! In un paese civile!

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Paolo Moretti

2 anni, 5 mesi

Gentile sig. Dominioni, ha espresso esattamente il contrario del pensiero di don Roberto

Dino Dominioni

2 anni, 5 mesi

Signor Moretti, Stasera le rispondo, oggi non ho un attimo di tempo purtroppo. Buona giornata

Dino Dominioni

2 anni, 5 mesi

Gentile Signor Moretti, Don Roberto è un beato, forse lo faranno santo. Io sono un uomo di 71 anni, onesto, che ha lavorato tantissimo, che ha sempre pagato le tasse, che ha girato il mondo per lavoro e adesso per piacere, che ha insegnato come fare un orto a un centro dove vivono bambini abbandonati in Etiopia, che ha amici extracomunitari che vengono a trovarmi e ogni tanto pranzano o cenano con me. Detto ciò mi dica se questo è un paese civile: magistratura corrotta e politicizzata, giustizia vergognosa, certezza della pena inesistente, processi pilotati.....ma c'è di peggio: Ogni detenuto «costa» allo Stato 154 euro di soldi PUBBLICI al giorno, di cui solo 6 per mantenerlo. E appena 35 cent vengono usati per la «rieducazione» prevista dalla Costituzione! Se per lei questo è un paese civile purtroppo siamo distanti anni luce! Cordialmente Dino Dominioni

Paolo Moretti

2 anni, 5 mesi

Gentilissimo sig. Dominioni, talvolta siamo decisamente troppo critici nei confronti del Paese in cui viviamo. Lei tocca il tema giustizia, che vivo quotidianamente per questioni professionali. Vero è che la giustizia in Italia non sta vivendo un periodo d'oro, soprattutto per una carenza d'organico che allunga all'inverosimile e i tempi dei processi e una sentenza che arriva dopo anni di attesa, non è una sentenza giusta. Ma accusare la magistratura di essere corrotta - per pochissimi casi accertati - è davvero ingeneroso e offre una visione distorta della realtà. Per quanto riguarda il tema del costo dei detenuti, le cito alcune cifre del rapporto Space del 2020 (https://wp.unil.ch/space/files/2022/05/Aebi-Cocco-Molnar-Tiago_2022__SPACE-I_2021_FinalReport_220404.pdf): l'Austria spende 145 euro al giorno per ogni detenuto, la Danimarca 205, la Finlandia 208, la Spagna 234, l'Olanda 284, la Norvegia 330, l'Azerbaijan 8, la Bulgaria 6, la Moldavia 10. A lei la conclusione su quali dei Paesi citati ritiene più o meno un Paese civile. Detto ciò, sicuramente concordo con Lei sul fatto che poco o nulla si faccia in tema di rieducazione e che sul punto la Costituzione non venga quasi affatto seguita. Cordialmente