L’emergenza nelle scuole
Gerosa: «Tutti i fondi per Como Nord»

L’assessore dopo le proteste del dirigente: «Interventi per 500 mila euro, lavori entro pochi mesi per i plessi di Sagnino, Monte Olimpino e via Amoretti»

Sul capitolo edilizia scolastica quest’anno Palazzo Cernezzi ha stanziato tutte le risorse disponibili per riqualificare le sole scuole dell’istituto comprensivo Como Nord, nella palestra di Monte Olimpino piove dal soffitto, in quella di Sagnino il parquet è scheggiato e l’infanzia di via Amoretti ha gravi problemi di infiltrazioni. Sono circa 500mila euro, secondo l’assessore ai lavori pubblici Daniela Gerosa però servirebbero milioni e milioni per rendere belle e sicure le scuole di Como. «In questi giorni partono i lavori al tetto della palestra di Monte Olimpino – spiega Gerosa – Anni fa l’azienda che aveva montato i pannelli solari aveva forato le coperture, ora a sue spese risolverà il problema. Durante la pausa estiva poi con 220mila euro rifaremo spogliatoi e servizi, è il problema più grande. Sempre quest’estate per un pari importo sistemeremo il parquet della palestra di Sagnino, interverremo anche sugli spalti e sul tetto. Infine risaneremo la muratura interna dell’infanzia di via Amoretti, occorre eliminare le infiltrazioni, le pareti non respirano. Non ci sono invece le risorse per rifare il cappotto esterno, è vero che a causa dell’umidità si è riempito di alghe, ma il grado d’urgenza non è così elevato».

La preside Sonia Lulli, il presidente del consiglio d’istituto Donato Iacovazzi e Marco Colzani, fondatore dell’assemblea di zona, hanno appena lanciato un appello, chiedono di salvare le scuole del comprensivo Como Nord dal degrado con interventi nel lungo periodo. «Abbiamo stanziato tutte le risorse a disposizione solo e soltanto per le scuole di questo quartiere – ribatte Gerosa – sono finanziamenti messi nero su bianco, i lavori verranno fatti indipendentemente dalla politica e dalle elezioni. Lo so che è poco, ma cinque anni fa abbiamo trovato le scuole di Como in uno stato indecoroso, abbiamo cercato faticosamente di tenere testa ai problemi più gravi, sapendo che le necessità andavano ben oltre le disponibilità economiche. I fondi del governo chiamati “scuole belle” e “scuole sicure” purtroppo a Como non sono arrivati, se non per un piccolo intervento a Trecallo relativo alla presenza d’amianto. Con le nostre forze qualcosa abbiamo fatto, mi riferisco per esempio a via Sinigaglia, quello era un edifico che davvero cadeva a pezzi. Le scuole però in città sono 42, servirebbero milioni e milioni di euro per risolvere tutti i problemi».

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