Lighting Design Festival
Gran finale al mercato
con Marker e Wow

A Como luci (ri)accese nel nuovo spazio di via Mentana. Montini: «Format trasversale. Già tante idee per il 2017»

Chiusura in bellezza ieri per “8208 Lighting design festival”. L’evento finale, infatti, ha avuto il merito di accendere la luce all’interno del mercato coperto. La serata, organizzata in collaborazione con Marker e Wow music festival, era gratuita e già poche ore dopo l’annuncio le prenotazioni avevano di fatto già esaurito la capienza della struttura di via Mentana, uno spazio ristrutturato ma tuttora vuoto.

«Per noi ha significato accendere un luogo, dare luce ad architetture che devono diventare punto di riferimento per Como, non solo per l’intrattenimento ma anche per i settori commerciali e culturali». spiega il project manager Matteo Montini.

La serata conclusiva si è svolta all’insegna di progetti audiovisivi di artisti nazionali e internazionali, con l’obiettivo di sperimentare la contaminazione tra luce, visual e musica, riconfigurando la percezione dello spazio. Si sono esibiti Byetone (prima volta assoluta in Italia per il fondatore della Rastermusic), Fountain of Chaos e Moth Club.

Per più di tre settimane Como si è accesa nel nome di Volta: il numero 8208 ha un chiaro significato, indica infatti l’asteroide dedicato allo scienziato lariano insieme a un cratere lunare. Sono stati proposti inoltre 5 eventi, 3 talk, 3 mostre e 2 workshop. «C’è stata una commistione forte fra diversi fattori: arte, design, formazione, cultura, università e intrattenimento. Penso sia il format giusto, molto trasversale e capace di captare l’attenzione sia dei bambini sia agli esperti del settore. Il festival è arrivato a tutti. È stata una prima edizione molto bella». Uno dei pezzi forti sono state le 5 installazioni luminose esposte in altrettanti luoghi simbolo della città: il palazzo del Broletto, il teatro Sociale, il molo di viale Geno, piazza San Fedele e porta Torre.

«Abbiamo fatto una ricerca nei mesi precedenti, andando a guardare come lavoravano altri festival. Abbiamo stilato una lista degli artisti che c’interessavano e loro, fin da subito, si sono mostrati interessati, si sono fidati e innamorati di Como. È piaciuto loro tantissimo il contesto».

E per l’anno prossimo? «Vorremmo incrementare il lavoro di rete con le altre realtà italiane e internazionali simili a noi. Inoltre, ci piacerebbe riuscire ad avere un’installazione permanente, capace di rimanere a Como e diventi punto di riferimento della città di Volta».
A. Qua.

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