Lungolago, ecco la nuova passeggiata (ed ecco come saranno le paratie)

Il reportage Tra la darsena e Sant’Agostino si può già vedere come sarà il lungolago: il primo tratto apre a marzo. Si vedono la barre mobili che serviranno in caso di esondazione. Posizionati anche i faretti, incassati nel porfido

In piazza Cavour il lago si vede lontano, quasi nascosto da enormi tubi, da alcune ruspe e dai mezzi di cantiere. Sullo sfondo si vedono le palancole, le grosse barre di ferro infisse nel fondale, che poi scompariranno. Camminando verso Sant’Agostino si arriva alla ex biglietteria della Navigazione: si vede la vasca per la raccolta delle acque e sono in corso gli ultimi lavori alla rete fognaria. L’area è tutta un cantiere e a riportare alla storicità del lungolago ci sono i parapetti con i timoni (sono quelli restaurati, ma la ruggine la fa già li sta intaccando e prima di essere posati in via definitiva, probabilmente dovranno essere riverniciati). Qualche decina di passi in avanti e si vede la grande spianata: la vasca è già stata ricoperta e c’è una gru di piccole dimensioni per lo spostamento dei materiali, su tutti i cordoli in granito che sono accatastati uno sull’altro.

La darsena rappresenta lo spartiacque tra la parte di lungolago che si può solo immaginare e quella che, invece, è quasi realtà. I maxi portoni sono chiusi e lo saranno ogni volta che il livello del lago si alzerà e sarà necessario togliere le paratie dalle “scatole” posizionate a ridosso del lago e incassate nella pavimentazione. Verso Sant’Agostino ci sono già tutte (i coperchi dei contenitori sono aperti) e all’esterno sono posizionate le barre in alluminio da installare manualmente per evitare le esondazioni.

Si vede una scala con alcuni gradini che portano alla grande passeggiata pavimentata con il porfido. Sul primo, vicino al pontile della navigazione, verrà incisa la frase di Plinio il Vecchio “Rerum natura, hoc est vita, narratur” (La natura, cioè la vita, è narrazione). Poco distante è visibile, ricavata nel porfido, una sagoma quadrata: è la prima delle 13 fioriere (sette verso i giardini a lago, sei dalla parte opposta, a distanza di 15 metri l’una dall’altra) che andranno a comporre gli arredi della passeggiata. A base quadrata, alte 50 centimetri e disegnate appositamente per il lungolago comasco, conterranno anche una speciale illuminazione a led nel corrimano e in ciascuna verranno piantate delle “Lagerstroemie”, che garantiscono un fioritura abbondante e continuativa nel periodo estivo. Le diverse tonalità di viola saranno il colore guida di piante e fiori, scelte dal Comune.

Il tour “virtuale” del lungolago

La passeggiata “virtuale” prosegue: a terra, verso il lago, si vedono i primi faretti a led (accesi per le prove) incastonati nella pavimentazione. Piccole sfere argentate con delle luci, che si aggiungono all’illuminazione “aerea”. Andando sul pontile della Navigazione si ha l’esatta percezione di quello che sarà, anche se è difficile immaginare gli arredi, comprese le panchine ispirate al prototipo di Ico Parisi. Si vedono anche degli spazi circolari dove nelle prossime settimane verranno ripiantumati i tigli, uguali (anche se, ovviamente, più giovani) a quelli già presenti. Verso il bar Molo il porfido è stato completato nelle ultime ore ed è ben visibile l’effetto. In alcuni punti della passeggiata sono previsti anche dei disegni con un porfido di colore più chiaro. A Sant’Agostino, dove c’era l’alaggio delle barche è stata tracciata la sagoma della maxi aiuola circolare attorno alla quale saranno collocate delle sedute ricavate in blocchi di pietra delle cave del territorio comasco. All’imbocco di viale Geno, infine, è in corso la posa del porfido che dovrebbe concludersi nell’arco di un paio di settimane. Dove attualmente camminano i pedoni ci sarà la pista ciclabile, che dovrà essere realizzata dal Comune. Ma per vedere esattamente come diventerà il lungolago nel giro di qualche mese basta fare una passeggiata.

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