Cronaca / Como città
Martedì 15 Novembre 2016
Malore in classe, in fin di vita a 14 anni
Le sue condizioni restano «gravissime»
Ragazzo di prima ha un attacco di cuore durante una verifica. Rianimato dai professori Trasportato in elicottero è ricoverato in gravi condizioni
Stava facendo una verifica quando all’improvviso il suo cuore ha smesso di battere. Ieri mattina la Magistri Cumacini ha vissuto un incubo che, purtroppo, non è ancora finito. Era la seconda ora di lezione, in uno dei laboratori di informatica una classe prima era impegnata in una prova, un piccolo test. Un ragazzino di soli 14 anni, all’improvviso, si è accasciato sul suo banco, poi è crollato a terra. Docenti e compagni hanno subito lanciato l’allarme. I primi a intervenire sono stati proprio gli insegnanti e i collaboratori scolastici formati per prestare il primo soccorso. Questo è un istituto che come tanti altri a Como è dotato anche di un defibrillatore automatico, gli operatori del 118 però hanno suggerito ai docenti che si sono fiondati in laboratorio di procedere solo con i normali tentativi di rianimazione. Questo perché l’ambulanza, stando a quanto è stato raccontato ieri alla Magistri, è arrivata sul posto davvero nel giro di pochi minuti.
L’azienda sociosanitaria Lariana ha fatto sapere che il team di medici ha preferito procedere con il trasporto d’urgenza, grazie alla presenza dell’elisoccorso, all’ospedale di Legnano. Qui lo studente è tutt’ora ricoverato. La situazione è definita «delicatissima», la prognosi resta strettamente riservata, lo studente comasco si trova nel reparto di rianimazione sotto costanti controlli. «Ci attacchiamo a quel sottile filo di speranza» commenta a caldo il preside, Enrico Tedoldi. «L’abbiamo accompagnato con una nostra fidata risorsa fino all’ospedale proprio perché la situazione è diventata da subito drammatica - aggiunge il suo vice, Saverio Fresca - è intervenuto il nostro team di pronto soccorso, in breve tempo il 118, poi ci hanno comunicato il trasferimento in elicottero a Legnano. La scuola vive con il fiato sospeso».
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