Maroni apre
sul Lario diviso
«Vi ascolterò»

Il Governatore: «Gli 8 cantoni punto di partenza».Lunedì mattina l’incontro con il mondo economico

Como

Parla del piano che divide la Regione in otto cantoni e che divide soprattutto il lago di Como e dice che è «un punto di partenza, non di arrivo». A dirlo ieri il governatore Roberto Maroni, che ha fatto tappa in città - prima a Villa d’Este e, in tarda mattinata, al congresso cittadino del Carroccio. «Il lago di Como dal punto amministrativo non è forse già diviso in due province oggi, como e Lecco? Di cosa parliamo? Non riesco francamente a queste polemiche. Bisognerebbe dar merito a Regione Lombardia di aver iniziato a discutere con largo anticipo del futuro delle aree vaste e del nuovo sistema delle autonomie rispetto al dibattito che ci sarà a Roma a fine anno. La mia idea è semplificare gli enti intermedi, con uno schema basato su Regione, sui Cantoni e sui Comuni. I nuovi Cantoni saranno equivalenti alle 12 Province o si baseranno su un altro modello? Questo è il dibattito che ho aperto e, per partire in modo concreto e non solo da chiacchiere, ho detto che avendo riorganizzato la sanità in 8 Ats siamo partiti da lì. questo non vuol dire arrivare lì». Disponibilità al dialogo, insomma, ma senza polemiche. «Se ci sono proposte di modifiche - ha proseguito - sono pronto ad ascoltare. ma non si devono fare polemiche inutili. Vogliamo ascoltare il territorio, chi ha idee e non chi ha voglia di polemizzare».

Lo stesso governatore sul lago smembrato ha precisato: «Il lago di Como oggi ha due province, Como e Lecco: questo non vuol dire che il lago è diviso. Ci sono due amministrazioni e il lago funziona: io voglio capire, nel nuovo assetto che la Legge Delrio e la riforma costituzionale ci impone di fare, come riorganizzare i territori. Ripeto: sono pronto ad accogliere tutte le proposte, però chi ha voglia di polemizzare si rivolga altrove».

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