Nei bar e nelle pizzerie sono triplicate le bollette: «Il forno elettrico è diventato un lusso»

Il carovita In crisi i locali pubblici, anche in centro. «L’energia? Pagavo 1.800, oggi ho pagato 5.700». C'è chi pensa di gettare la spugna: «Costi troppo alti»

Bar e pizzerie in crisi per il caro bollette, c’è chi spegne prima e chi vede sfumare gli incassi dell’estate. La spesa energetica è di fatto già raddoppiata rispetto all’anno scorso ed è triplicata rispetto a due anni fa. L’aumento è a due zeri, al netto delle previsioni sui costi del gas che invece sembrano scendere lentamente. Le bollette già ricevute e da saldare rappresentano un macigno per molte piccole imprese, per i tanti locali e ristoranti aperti in città. «Stiamo lavorando per pagare le bollette – racconta Cristina Robbiati dal Caffé Maya di via Boldoni –. Ad agosto il conto dell’energia è arrivato a 9.900 euro colpa anche di un conguaglio. L’ultima scadenza comunque era di 5.700 euro. Così a fine mese non ci resta attaccato niente».

«Il costo dell’energia è più che triplicato – dice Ferruccio Bernasconi, titolare anche del Caffé Maya di via Luini –, a parità di consumi l’anno scorso al mese pagavamo 1.800 euro e adesso 5.700. Finché c’è il turismo reggiamo, ma già adesso vediamo sfumare i guadagni fatti durante l’estate. Possiamo aumentare i prezzi, poi però perdiamo una fascia della clientela. L’inverno sinceramente fa paura». Se i costi fissi dovessero rimanere quelli attuali, o peggio aumentare, c’è chi è pronto a gettare la spugna. Già adesso alcune attività cercano di consumare meno per risparmiare, questo taglio però equivale a rinunciare ad una quota di produzione e di clientela.

«Stessi consumi, stesso periodo: la bolletta dell’energia è passata da 1.800 al mese a 4.200. Già questa estate la botta è stata forte»

«Stessi consumi, stesso periodo: la bolletta dell’energia è passata da 1.800 al mese a 4.200 – spiega Luisa De Matteis, titolare della pizzeria Da Quinto – già questa estate la botta è stata forte. Noi usiamo quasi solo il forno elettrico per tutte le nostre preparazioni. È uno strumento molto energivoro che adesso costa davvero caro. La prossima stagione invernale è un punto interrogativo. Io per cercare di risparmiare qualcosa già da ora spengo prima, alle 21.30 invece che alle 22.30. È un modo di tentare di recuperare qualcosa sul finale». Le associazioni di categoria stanno cercando di supportare le attività, fornendo informazioni e consigli, tentando nuove soluzioni e controllando ogni giorno offerte e contatti in scadenza da rinnovare.

«Molti colleghi nel Comasco hanno deciso di ritoccare i listini, ma oltre un certo limite i locali si svuotano»

Così spiegano i rappresentanti per esempio di Confcommercio. «Per noi il costo maggiore è rappresentato dai fornelli, il gas è passato da 1.500 a 4.500 – dice Stefano del ristorante pizzeria Da Rosa di Intimiano – molti colleghi nel Comasco hanno deciso di ritoccare i listini, ma oltre un certo limite i locali si svuotano. Dobbiamo anche fare fronte all’aumento dei listini dei fornitori, per le materie prime. C’è chi sceglie di tentare altre strade. Per esempio l’uso dei forni a legna, ma anche il prezzo della legna è cresciuto e le disponibilità scarseggiano. Si può cercare di puntare sul fotovoltaico per contenere i prezzi. Ma tra permessi e installazioni ci vuole tempo, mesi per far funzionare dei pannelli. Deciso oggi nel mio locale avremo questo nuovo strumenti non prima di maggio». Quindi soltanto dopo i mesi più freddi.

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