Palaghiaccio, lo sfogo dell’assessore
«Lavoro per sistemarlo e mi insultano»

Galli dopo le critiche dell’Hockey Como che ha cancellato lo storico torneo “Gosetto”. «Attacchi gravi e ingiustificati. Si è fatto di tutto per ottenere l’agibilità fino a 99 spettatori»

Anche se nevica e si parla di un palazzo del ghiaccio, in Comune gli animi sono surriscaldati. L’assessore allo Sport Marco Galli e il sindaco Mario Landriscina non hanno digerito le accuse arrivate dal presidente dell’Hockey Como, Luca Ambrosoli, che aveva parlato di «accanimento delle istituzioni» nei confronti della società e di «una sconfitta per l’immagine della nostra città». Parole arrivate dopo la decisione di annullare l’edizione numero 29 del torneo internazionale giovanile “Stefano Gosetto”. «Senza certezze sull’apertura al pubblico del palazzetto non possiamo procedere con l’organizzazione dell’evento, non ci sono i tempi - dichiarava mercoledì scorso Ambrosoli - A questo punto mi riservo anche di valutare la cessione del club».

Durissima la replica di Palazzo Cernezzi, in un incontro con la stampa convocato «per fare chiarezza su quello che è realmente accaduto». Galli, in sintesi, ritiene che sia stato fatto tutto il possibile per mettere una pezza ai -numerosi - problemi dell’impianto «tanto che l’agibilità per 99 spettatori è garantita».

«L’anno scorso l’autorizzazione per il “Gosetto” era stata rilasciata il 9 marzo (il sindaco Mario Lucini aveva firmato apposita deroga, ndr) con la manifestazione in programma il primo aprile - nota il direttore di Csu Marco Benzoni - Questa volta quindi l’Hockey Como avrebbe avuto qualche giorno in più per organizzare l’evento». «Ho chiesto scusa per i disagi (il pubblico non è ammesso sulle tribune da dicembre 2016, ndr) e per i problemi di comunicazione che possono esserci stati, ma non accetto che si parli di accanimento - tuona l’assessore - Ho ricevuto insulti sui social, io non li utilizzo e se qualcuno vuole dirmi qualcosa può venire in ufficio visto che la mia porta è sempre aperta. Stiamo cercando di sistemare un palazzetto malmesso però ce ne dicono di tutti i colori, vi sembra normale?». La giunta precedente aveva stanziato 386mila euro per i lavori sulla struttura di Casate: «Nel 2017 sono stati fatti interventi per 105mila euro, tra aprile e agosto di quest’anno partiranno cantieri in tre lotti per altri 181mila euro. Significa che ci crediamo e nessuno vuole accanirsi, ma forse sbaglio. Esistono norme di sicurezza da rispettare, come segnalato da Prefettura e Vigili del fuoco, io non faccio entrare i ragazzi se ci sono rischi. Sarebbe stato molto più semplice non aprire nemmeno per questa stagione, nel settembre scorso, e fare tutti i lavori necessari. Invece si è ritenuto di consentire un utilizzo almeno parziale, a vantaggio delle tante società che utilizzano il palazzetto. Ricordo che non si chiama PalaHockey o PalaAmbrosoli. E che la tribuna sarebbe stata inagibile si sapeva fin dall’inizio».

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