«Paratie addio, senza ridare i soldi
Così possiamo farcela»

Giampiero Majocchi rilancia la sua proposta: «Giustifichiamo le opere realizzate e lo stop alle nuove spiegando che il clima è cambiato e il lago non esce più»

È successo qualcosa di imprevisto e imprevedibile: il lago non esce più. Su questa base poggia la proposta avanzata dall’imprenditore Giampiero Majocchi per risolvere il “caso paratie”. Anticipata durante il forum organizzato da La Provincia, l’idea di Majocchi è stata accolta favorevolmente dalla cosiddetta società civile ed è finita al centro del dibattito in questi giorni. Lo stesso costruttore, adesso, approfondisce il ragionamento e aggiunge un tassello non trascurabile: dice che sì, è possibile dire basta alle paratie senza dover restituire i fondi spesi per le opere già realizzate sul lungolago. Una risposta indiretta a quanti avevano sottolineato come la proposta implicasse costi elevatissimi a carico delle casse pubbliche, pari a quelli necessari per completare il progetto con le opere idrauliche.

«La mia proposta - dice Majocchi - è basata sull’imprevedibilità del cambiamento climatico. Oggi non ci sono più le condizioni del 1995 o del 1998, quando il progetto è stato approvato. All’epoca il lago usciva spesso, ora non accade più. In questi giorni tutti parlano del caldo, della siccità, del lago vuoto, anche se siamo a febbraio. E allora dico: facciamo una variante, coinvolgendo la Regione e il Governo, partendo da presupposto che è successo qualcosa di imprevedibile e dobbiamo comportarci di conseguenza. All’epoca era giusto pensare alle paratie e quindi i soldi spesi avevano un senso, adesso lo scenario è mutato e ha senso fermarsi, evitando i costosissimi lavori nel sottosuolo. Insomma, si può trovare il modo per giustificare quello che è stato fatto finora e quindi evitare di dover restituire i soldi della legge Valtellina. Non dico che sia semplice...».

La linea di Majocchi ha raccolto consensi. Tra gli altri, l’hanno appoggiata pubblicamente il presidente della Camera di commercio Ambrogio Taborelli, il numero dell’Associazione albergatori e del Consorzio Como Turistica Roberto Cassani, il presidente di Como Venture Maurizio Traglio, l’imprenditrice del settore turistico Bianca Passera.

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