Paratie, Coldiretti contro la Regione. «L’agricoltura soffre a causa dei ritardi»

La polemica «Se il lago si fosse potuto utilizzare appieno, avremmo avuto più scorte d’acqua». Sertori: «Vero, ma l’opera è quasi finita e non serve solo a proteggere la città dalle esondazioni»

Fino a qualche settimana fa l’emergenza era la siccità. Ora che piove e l’acqua del lago non serve, ecco che a valle ne arriva anche troppa. La colpa? Secondo Coldiretti è da attribuire ai ritardi del cantiere paratie. Il presidente degli agricoltori Milano, Lodi e Monza Brianza, Alessandro Rota, affonda la polemica: «L’agricoltura paga un prezzo troppo alto a causa dei lavori in ritardo - dice - Anche quest’anno non è possibile riempire il bacino del Lario. Nonostante le ultime precipitazioni, mancheranno all’appello decine di milioni di metri cubi d’acqua-. Il livello idrometrico del Lario è arrivato a 88 centimetri (ieri poi ridisceso a 86,7 ndr) con oltre il 75% di riempimento. Anche nel 2023 non si arriverà a raccogliere il 100% di una risorsa sempre più importante alla luce dei cambiamenti climatici, che stanno portando a concentrare la pioggia in pochi periodi dell’anno e ad allungare invece le stagioni siccitose».

Effetto paradossale

Negli ultimi giorni si assiste a un effetto paradossale: «Adesso che l’acqua non serve, ne sta arrivando in abbondanza» storcono il naso gli agricoltori a valle. Con il deflusso a 140,3 metri cubi al secondo (dato rilevato alle 17 di ieri), dunque su livelli elevati dato il periodo segnato dal ritorno veemente della pioggia e con nuove precipitazioni all’orizzonte soprattutto da domani in poi, l’aspettativa era quella di ridurre il deflusso per aumentare le scorte in vista dell’estate.

Infatti, stringendo le maglie della diga di Olginate il lago non si troverebbe agli attuali 86,7 centimetri sopra lo zero idrometrico (contro gli 88,6 centimetri di ieri mattina), ma si attesterebbe ad un valore decisamente più alto, che avrebbe sicuramente portato in dote problemi ai lavori ancora in essere sul lungolago. Senza dimenticare che la quota di esondazione si attesta a 120 centimetri sopra lo zero idrometrico. Inevitabilmente Coldiretti ha già guardato al futuro e cioè ai mesi estivi in cui la “riserva d’acqua” in arrivo dal lago di Como va a giovare alla causa dell’agricoltura di pianura.

La replica dell’assessore

L’affondo di Coldiretti tira in causa, ovviamente, Regione Lombardia, responsabile dell’andamento del cantiere. E proprio da Regione, l’assessore alle risorse idriche Massimo Sertori, sostanzialmente ammette: le paratie torneranno utili non solo per difendere piazza Cavour dalle esondazioni.

«Finalmente - dice l’assessore - dopo decenni di attesa siamo ormai in dirittura di arrivo e anche in situazioni come quelle di oggi si conferma l’importanza di questa opera, non solo a protezione dell’abitato di Como, ma anche in generale per altri utilizzi della risorsa idrica».

Sertori non ha dubbi: «Come previsto, le opere del cantiere delle paratie, in particolare il tratto che interessa Piazza Cavour, saranno ultimate entro la fine di quest’anno e pertanto si potrà raggiungere la quota massima autorizzata (pari a 130 cm riferita allo zero idrometrico di Malgrate ndr) senza causare esondazioni in piazza. Tutto questo a regime ordinario. Qualora dovessero esserci eventi meteorologici estremi che potrebbero portare il lago ad una altezza superiore, allora in quel caso saranno attivate le paratie per evitarne l’esondazione. Ad oggi le palancole presenti a protezione del cantiere non sono completamente ermetiche, pertanto è possibile incrementare ulteriormente il lago di soli 10 cm rispetto al livello attuale».

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