Paratie, dal Comune carte false
«Ma per il bene della città»

Le motivazioni della sentenza riabilitano almeno in parte la giunta Lucini

Le motivazioni della sentenza delle paratie riabilitano - verrebbe da dire paradossalmente, viste le pene inflitte - l’operato della giunta Lucini che si è ritrovata «a gestire una situazione oggettivamente molto complessa e problematica derivante da colpe imputabili all’amministrazione precedente, a sua volta originata da errori e trascuratezze iniziali».

E seppure è vero che «l’amministrazione» è stata «disposta a fare letteralmente “carte false”» per poter portare in porto la terza perizia di variante sull’opera, è anche vero che «ciascuno degli imputati» mirava «a perseguire non già un interesse proprio e privato ma, in definitiva, quello della città e dell’amministrazione per cui lavoravano e che, pur con i limiti di ognuno, tutti mostravano di avere a cuore».

I giudici hanno depositato le quasi trecento pagine nelle quali ricostruiscono un processo lungo, complesso e combattuto. Una sentenza che non soddisfa né difese né accusa (che infatti già si preparano a impugnarla in appello), ma che ricostruisce con puntualità e grande equilibrio una vicenda giudiziaria mastodontica, intricata, vittima a suo modo di norme tutt’altro che agevoli.

Tutti i dettagli sul quotidiano in edicola domani, mercoledì 17 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA