Paratie ferme per una nomina. Il tecnico rifiuta l’incarico, ecco la lettera dei legali

Serve un nuovo responsabile del procedimento, il Comune lo indica ma lui fa scrivere dagli avvocati: «Incompatibile. E non ha la competenza richiesta»

C’è una poltrona che scotta. In Comune fanno di tutto per evitare di sedersi proprio lì, al posto di Antonio Ferro, nel ruolo di Responsabile unico del procedimento (Rup) per le paratie. Ora lo dicono anche i documenti ufficiali.

Sono stati arrestati i due dirigenti che si occupavano del lungolago (lo stesso Ferro e Pietro Gilardoni), il sindaco e altri tecnici risultano indagati, c’è un’inchiesta della Corte dei Conti, in più l’Anticorruzione ha bocciato la variante che avrebbe dovuto far ripartire i lavori. In uno scenario del genere, un ingegnere del Comune dovrebbe firmare la rescissione del contratto con l’azienda Sacaim (mossa che aprirebbe un ulteriore contenzioso milionario) e avviare le procedure per una nuova gara d’appalto. Nessuno lo invidia, per usare un eufemismo, eppure il nodo in qualche modo va sciolto. Il problema è che finora a Palazzo Cernezzi non ci sono riusciti e da qui è nata la clamorosa lite con la Regione.

Dopo un incredibile tira e molla, infatti, il dirigente del settore Reti Pierantonio Lorini (subentrato a Gilardoni) nomina Rup dell’appalto paratie l’ingegner Andrea Zuccalà, che ha un incarico di “altra professionalità” presso il settore Opere pubbliche del Comune. Ma lui risponde con una lettera dei suoi avvocati, che scrivono: è «incompatibile» e non ha «l’adeguata competenza tecnica richiesta». Invitano il Comune a «revocare la nomina». E aggiungono tra l’altro: «La questione, sotto il profilo della incompatibilità e dell’adeguata competenza nello svolgimento del ruolo potrebbe anche essere demandata all’Anac (Autorità Anticorruzione) affinché si pronunci sul punto».

Su La Provincia in edicola oggi il testo completo della lettera e approfondimenti

© RIPRODUZIONE RISERVATA