Paratie, i soldi dati a Sacaim
ora finiscono sotto inchiesta

La finanza indaga sugli 11 milioni pagati dal Comune per un’opera mai ultimata

C’è anche un capitolo economico tra le carte dell’inchiesta paratie. Ed è uno dei temi per certi versi più spinosi dell’intero fascicolo della Procura. La guardia di finanza ha infatti acceso i riflettori sui Sal (acronimo dei “stato avanzamento lavori” che si traduce in fatture saldate dalla pubblica amministrazione) pagati dal Comune di Como a Sacaim per i lavori delle paratie. Un conto da 7 milioni e 865mila euro spalmato su otto differenti tranche, ovvero il 57% dell’importo totale di un’opera realizzata neppure per un terzo.

I primi sette Sal sono stati liquidati sotto l’amministrazione di Stefano Bruni dall’allora direttore lavori Antonio Viola, l’ultimo da oltre mezzo milione è stato liquidato da Pietro Gilardoni nell’era Lucini, due anni dopo la sospensione lavori decisa dal sindaco. Da quanto emerso la maggior parte dei conti in questione sarebbero stati viziati da irregolarità e conterrebbero pagamenti riferiti a lavori eseguiti senza autorizzazione o in tempi diversi rispetto a quelli denunciati.

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