Paratie, scelto il direttore lavori
E la lite Comune-Provincia
finisce in Tribunale

Il tecnico scelto dalla Regione è Alessandro Caloisi, solo 37 anni e una grande responsabilità sulle spalle. Con lui altri due esperti

Ha un nome e un volto il tecnico che seguirà il cantiere delle paratie nel ruolo di direttore lavori, affiancando l’ingegner Pierantonio Lorini (il dirigente comunale è stato appena nominato “responsabile del procedimento”). Il professionista è stato indicato dalla Regione, nell’ambito del recente accordo con Palazzo Cernezzi, siglato dopo le dimissioni dai rispettivi incarichi di Pietro Gilardoni e Antonio Ferro, poi entrambi arrestati nell’inchiesta su paratie e appalti pubblici.

La scelta è caduta su un ingegnere di 37 anni, Alessandro Caloisi, dipendente della società Infrastrutture Lombarde, braccio operativo della stessa Regione. La conferma arriva dal vice direttore generale di Infrastrutture Lombarde, Guido Bonomelli, che ha formalizzato la nomina. Caloisi è dipendente della società regionale dal 2007, si è occupato inizialmente di progettazione medicale e ha seguito come responsabile del procedimento i cantieri ospedalieri di Morbegno, Sondrio, Sondalo, Varese e Saronno. Attualmente è il coordinatore dell’area “Infrastrutture viarie e ambientali”, tra le cui opere si trovano la messa in sicurezza del Lago d’Idro, le autostrade regionali, lo studio del traforo dello Stelvio, il completamento della variante stradale di Zogno.

Bonomelli ha poi deciso che si occuperanno di paratie anche l’ingegner Rosario Luca Cirrelli (coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione e direttore operativo) e il geometra Mauro Alini (direttore operativo, si sta occupando della messa in sicurezza del lago d’Idro).

Un’altra novità sulla questione del lungolago arriva invece dal Comune, che ha deciso di impugnare il provvedimento della Provincia del 16 giugno scorso, attraverso un ricorso al Tar. Con quel provvedimento, in sintesi, Villa Saporiti revocava l’autorizzazione paesaggistica, parlava di opere realizzate sul lungolago in assenza di idonei «titoli abilitativi» e di opere inserite nel nuovo progetto ma in realtà già realizzate. Un documento che il Comune giudica «lesivo e censurabile sotto diversi profili», di qui la decisione di impugnarlo. Il ricorso verrà predisposto dal professor Guido Greco (incarico da 10mila euro più Iva).

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