Cronaca / Como città
Domenica 29 Agosto 2021
Patente con il trucco, arriva la polizia
Sette denunce in una sessione d’esame
Gli agenti della volante sorprendono un gruppo di egiziani a truccare il test
Così tanti in un colpo solo, non era mai accaduto. Che cittadini stranieri tentino di aggirare l’ostacolo dell’esame per la patente ricorrendo a (costosissimi, pare) aiuti esterni, non è la prima volta. Ma che in un colpo solo venissero scoperti e denunciati ben sette candidati impegnati a conquistare la patente con il trucco, è sicuramente un fatto inedito.
Gli agenti della squadra volante della polizia di Como hanno denunciato alla Procura sette cittadini tutti di nazionalità egiziana, di età compresa tra i 26 e i 42 anni, con l’accusa di “falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di titoli”. L’intervento degli agenti della Questura cittadina risale a lunedì scorso, ma soltanto negli ultimi giorni gli atti d’accusa sono stati notificati e presi in carico dalla Procura di Como.
L’intervento della polizia
Lunedì, si diceva. In mattinata alla centrale operativa della polizia arriva una segnalazione proveniente dalla Motorizzazione di via Tentorio. Uno dei funzionari addetti all’esame di teoria per la patente ha notato nella stessa sessione una presenza insolita di cittadini stranieri, peraltro nessuno di loro residente a Como, che ha fatto richiesta - così come previsto dalla legge - di poter utilizzare per rispondere alle domande cuffie e domande vocali per superare le difficoltà di comprensione della lingua italiana. Ben sette persone, tutti egiziani. E tutti preparatissimi, visto che hanno superato brillantemente la prova. O meglio: avrebbero superato, non ci fossero stati i poliziotti ad aspettarli oltre l’uscio alla fine del test.
Sospetti su un secondo gruppo
Gli agenti dell’ufficio volanti hanno controllato uno a uno tutti gli aspiranti neopatentati e addosso ai sette stranieri hanno trovato un apparecchio ricetrasmittente. In sostanza un micro auricolare in grado anche di registrare l’audio che i sette avevano indossato sotto le cuffie e grazie al quale ricevevano le risposte corrette da dare alle domande.
Come detto, tutti quanti erano stati abilissimi a rispondere correttamente. Caso strano nella sessione successiva, avvenuta alla presenza dei poliziotti, un altro gruppo di cittadini egiziani non è stato così capace: tutti bocciati. Il sospetto è che anche loro avrebbero dovuto partecipare al test con l’aiutino esterno, ma che la presenza della polizia abbia sconsigliato di presentarsi con l’apparecchiatura elettronica addosso.
Fuggiti (o fuggito, non è dato saperlo) gli anonimi che, all’esterno della Motorizzazione, si sono piazzati per ascoltare le domande degli esaminatori e per fornire le risposte giuste ai candidati clienti.
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