Pensioni, le novità in arrivo
Anticipo per tutti e bonus

Le misure che il governo intende mettere in atto

L’anticipo pensionistico sarà gratuito per i disoccupati e i lavoratori in condizioni disagiate, mentre oscillerà tra i 50 e i 60 euro al mese per venti anni per chi percepisce una pensione di mille euro e lo chiederà per un anno. Salirà ulteriormente a 150-200 euro al mese se durerà invece tre anni. A poche ore dall’atteso incontro con le parti sociali per riprendere il filo degli interventi sulle pensioni da inserire in manovra, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, fornisce gli ultimi calcoli su una delle misure più attese, l’Ape, e annuncia anche a quanto potrebbe ammontare - a grandi linee - il bonus quattordicesima allo studio del governo. «Fino a 400 euro» per una pensione di 1.000 euro, anche se il calcolo sarà legato ai contributi versati. Dopo la pausa estiva, il quadro si va insomma delineando sempre più chiaramente. L’esecutivo porterà all’attenzione dei sindacati il menu di interventi messi a punto finora: Ape di tre anni (anche se esiste la possibilità che - in assenza di coperture adeguate - si riduca a due), estensione della platea di chi percepisce le quattordicesime, anticipo della pensione per i cosiddetti lavoratori precoci, gratuità delle ricongiunzioni oggi onerose, uscita più semplice dai lavori usuranti. Il tutto per un budget che dovrebbe essere compreso tra 1,5 e 2 miliardi di euro, secondo le ultime indiscrezioni di stampa, ma che i sindacati hanno già giudicato insufficiente. Uno su tutti la Cgil che con Susanna Camusso, alla festa della Fiom di Torino, spiega come la proposta del sottosegretario Nannicini sull’anticipo pensionistico sia “ingiusta». «Il sottosegretario ha detto che l’Ape costa - ha osservato - e questo è un problema. Noi abbiamo sempre detto che questo sistema non ci convince», ha aggiunto. Per la Camusso, infatti, «la sostenibilità non è un concetto astratto. Bisogna prima di tutto ragionare sulla sostenibilità sociale e questo vuol dire prima di tutto dare risposte a chi non ce la fa».

- APE PER TUTTI, GRATIS PER DISOCCUPATI: L’anticipo pensionistico, chiarisce Nannicini a Presadiretta, varrà per tutti, autonomi, partite Iva, artigiani, commercianti, indipendentemente dalla gestione previdenziale. Se un pensionato ha 1.000 euro al mese ed è «meritevole di tutela», cioè disoccupato senza ammortizzatori sociali, occupato in lavori rischiosi, pesanti, faticosi, o ha a casa un disabile da assistere, spiega, il costo sarà zero. Per chi lavora, invece, un anno di anticipo costerà da 50 a 60 euro al mese per 20 anni, tre anni di anticipo costeranno dai 150 a 200 euro al mese.

- QUATTORDICESIMA PER ASSEGNI SOTTO I 1.000 EURO: Ci sarà un bonus legato ai contributi versati, promette Nannicini, che arriverà «fino a 400 euro». Al momento la somma, già diversificata a seconda degli anni di contributi, è di 336 euro per chi ha fino a 15 anni, di 420 euro fino a 25 anni e di 504 oltre i 25 anni. E’ erogata a tutti coloro che hanno compiuto i 64 anni e hanno un reddito inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo (circa 750 euro al mese, 9.786 euro annui).

- BOERI CONTRO VITALIZI INGIUSTIFICATI: Sui dossier allo studio non mette bocca direttamente il presidente dell’Inps, Tito Boeri, che però torna all’attacco delle pensioni troppo alte, quelle che non trovano legame con i contributi versati, e contro i vitalizi, come quelli dei politici, ingiustificati. Il problema del sistema pensionistico italiano non è la sostenibilità finanziaria, accusa, ma l’equità. Un appello che però il governo non sembra nemmeno stavolta intenzionato a raccogliere. «Il rischio di mettere le mani nelle tasche sbagliate è troppo grosso. Abbiamo deciso di fermarci», ha obiettato Nannicini

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