Cronaca / Como città
Giovedì 09 Giugno 2016
Politeama forse ai russi
La donna ferita è una famosa attrice
Nel sopralluogo rimase ferita l’attrice russa Ekaterina Galakhova
Anche investitori italiani nella cordata interessata a rilevare il vecchio teatro
È a casa con la gamba sinistra ingessata per la rottura del tallone ma, non per questo, l’interesse verso il Politeama è scemato. Ekaterina Galakhova, 42 anni, è una popolare attrice cinetelevisiva russa: giovedì 26 maggio è precipitata dal palcoscenico al piano sottostante del suggestivo teatro lariano (un volo di circa 3 metri) a causa del cedimento del pavimento.
La donna faceva parte di una piccola delegazione entrata per vedere dal vivo l’immobile, verificarne le condizioni e capirne vincoli e possibili funzioni.
Nonostante lo spavento, l’interesse per il luogo c’è ancora: «Stiamo preparando insieme il business plan - spiega Alberto Caldiroli, coordinatore del progetto attorno al Politeama - Lo spazio è interessante e si presta bene a essere utilizzato per diverse funzioni, per esempio rappresentazioni e sfilate. Inoltre, Como è internazionale, è presente sulle riviste ed è conosciuta oltre confine. L’intenzione sarebbe creare anche un tessuto, un ordito fra le diverse realtà presenti in città per contribuire, usando il Politeama, a proiettarla all’estero».
Al momento, ci sono lettere d’intenti e l’interesse di alcuni investitori italiani e si parla anche di un russo potenzialmente coinvolto. La società non è ancora stata costituita ma si creerebbe per l’occasione. Purtroppo, per questioni di sicurezza, per un po’ non si potrà più entrare nello stabile. La struttura fu realizzata da Federico Frigerio e inaugurata nel 1910 con la Bohème di Giacomo Puccini. «Il posto è davvero bello ed è stato costruito alla perfezione. C’è, per esempio, uno studio francese sull’acustica parecchio dettagliato».
Galakhova è un punto di riferimento importante per l’operazione, dato il suo vasto curriculum maturato nel cinema, in televisione e in teatro. «La chiamano spesso, vista la sua esperienza – conclude Caldiroli – per avere una consulenza. Quando è entrata al Politeama è rimasta affascinata. Ora, visto l’incidente e anche la difficoltà a reperire tutta la documentazione, i tempi si sono un po’ allungati. Ma Ekaterina, anche se a casa ferma, sta continuando a lavorare sul progetto».n
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