Politeama, il Conservatorio rinuncia
Il direttore: «Per la città è un autogol»

Balzaretti: «Dopo i primi progetti non ci hanno più fatto sapere nulla». Il Comune è proprietario all’82%, il mandato al liquidatore è di massimizzare il profitto

Niente Politeama al Conservatorio: «Per Como è un’autogol». I soci proprietari del Politeama (l’82% delle quote è del Comune) hanno dato mandato al liquidatore Francesco Nessi di vendere massimizzando i profitti. A giorni verrà pubblicato il piano per raccogliere le eventuali manifestazioni di interesse.

Secondo quanto riferito da Nessi, servono circa quattro milioni e mezzo per acquistare l’edificio e altri sei, stando almeno agli ultimi studi, per ristrutturare l’immobile soggetto alle rigide regole della soprintendenza. Il tutto al netto dei futuri costi di gestione.

A fronte di un investimento di più di dieci milioni e mezzo diventa difficile pensare che un ente come il Conservatorio di Como riesca a reperire simili risorse. I contatti ci sono stati, ma per Nessi i musicisti comaschi hanno «limiti considerevoli di spesa».

«Dopo i primi progetti non ci hanno più fatto sapere nulla – spiega Carlo Balzaretti, il direttore del Conservatorio – il nostro presidente Enzo Fiano si era impegnato a trovare i fondi utili alla ristrutturazione. Ma se il mandato è monetizzare al massimo, è chiaro che non potremo trovare casa al Politeama. Per la città è un autogol. Noi siamo da tempo in over booking. Non sappiamo dove fare i concerti. Siamo talmente stipati che i musicisti faticano a suonare. Per lavorare e fare le lezioni facciamo i doppi turni e teniamo aperto anche la domenica».

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